Il maxi-debito italiano non fa più paura: la fame di Btp continua e l'Europa mette al riparo dalle agenzie di rating

la Repubblica ECONOMIA

A metà mese ha collocato triennali con rendimento negativo e, per la prima volta nella storia, a cedola zero.

- Il debito pubblico italiano, proiettato verso il 158% del Pil, si è presentato all'appuntamento con la pagella di S&P col vento in poppa.

Alla viglia della pagella di S&P è tornato sul mercato con un trentennale da 8 miliardi: la domanda ha sfondato 90 miliardi, soglia mai vista prima.

Insieme alla possibilità di ridurre il costo del debito, questo rassicura le agenzie di rating". (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

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S&P Global Ratings ha confermato il rating BBB dell'Italia, ma ha migliorato l'outlook da negativo a stabile. "S&P ha citato anche il supporto in arrivo da parte del recovery fund, pari a fino al 12,5% del pil nei prossimi 4 anni". (Milano Finanza)

Il Pil faticherà a risalire ma la salute complessiva del Paese, pur tra mille difficoltà e incognite, si sta stabilizzando. Serve invece gradualità e, soprattutto, vanno implementati gli ammortizzatori e tutti gli strumenti che ci consentono di affrontare questo momento». (La Stampa)

Ma avverte anche che “la ripresa dei contagi in Italia e fra i suoi partner commerciali “comportano rischi al ribasso per queste stime”. A nostro parere questo impegno permetterà a governo di finanziarsi a tassi nominali di circa lo 0,8% in media contro il 2,5% medio del suo attuale stock di debito”. (Il Fatto Quotidiano)

S&P ritiene infatti che l'Italia che ", le misure economiche adottate per contenere la crisi da parte di Italia, BCE e Unione europea, diano alle autorità italiane un'opportunità per riavviare la crescita economica e per invertire il deterioramento dei risultati di bilancio". (Teleborsa)

Questo comporta chiari programmi per il Recovery Fund e un piano per la sanità da finanziare subito con il Mes. Dobbiamo però essere consapevoli che i numeri su cui si basa la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza non sono più realistici. (Corriere della Sera)