Federconsumatori: impennate le rate dei mutui a tasso variabile

CorriereRomagna ECONOMIA

Crescono i tassi e con loro i costi per i cittadini: i mutui lievitano di quasi 60 euro al mese. A metterlo in evidenza è Federconsumatori, che osserva come per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile la rata, in nove mesi, è aumentata mediamente di +59,45 euro al mese. Una situazione che non sembra essere prossima a rientrare, dal momento che la Banca centrale europea continua a portare avanti una politica di rialzo dei tassi di interesse nel tentativo di contenere l’inflazione. (CorriereRomagna)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A settembre la FED ha alzato il costo del denaro dello 0,75% per la seconda volta consecutiva. Infatti l’aumento del costo della vita, ha spinto le maggiori Banche centrali ad aumenti importanti del costo del denaro. (Proiezioni di borsa)

Di fronte all’impennata dei prezzi e alla crisi energetica, la Banca centrale europea (BCE) ha scelto la linea dura. L’Istituto di Francoforte è intervenuto sul costo del denaro aumentando il livello dei tassi di 75 punti base a settembre, portando il tasso di riferimento dallo 0,50% all’1,25%. (in20righe.it)

Tra gennaio e agosto 2022 24Max ha intermediato 116.200.000 euro di mutui, con una crescita del 20,8% sul 2021. Le pratiche accese dai credit specialist della società di mediazione creditizia del gruppo Remax sono state 1.591, in aumento del 9% rispetto al 2021, per un valore complessivo di 219.800.000 euro e un importo medio di circa 138.200 euro. (SimplyBiz - Dedicato a chi opera nel mondo del credito)

Gli operatori iniziano a intravedere un’accelerata più forte delle attese e si aspettano un livello al 2,5% già a dicembre per il variabile Sandra Riccio (La Stampa)

Report di 24MAX, società di mediazione creditizia del Gruppo Re/Max .Dopo un primo incremento di 50 punti a luglio, a settembre la Banca centrale europea ha alzato nuovamente i tassi di interesse di altri 75 punti base (0,75%), portando così il costo del denaro a +1,25%. (Tribuna Economica)

La guerra al caro-prezzi ora passa attraverso il rialzo record dei tassi da 75 punti base, deciso dalla Bce (i tassi di riferimento, quindi, salgono all’1,25%). Si è trattato di una scelta difficile, ancor più di quella del 21 luglio, quando la Bce alzò i tassi d’interesse per la prima volta dopo undici anni mettendo fine all’era dei tassi negativi; allora il rialzo da 50 punti base — più alto delle attese — servì anche a convincere i falchi a dare vita allo scudo anti-spread, varato all’unanimità. (Corriere della Sera)