Covid, imprese fragili e rischio chiusura

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editato in: da. Sono 73.200 le imprese italiane tra 5 e 499 addetti, il 15% del totale, di cui quasi 20mila nel Mezzogiorno (19.900) e 17.500 al Centro, che sono a forte rischio di espulsione dal mercato.

Questi divari confermano la tesi SVIMEZ di “nuova questione del Centro”, che ha un’incidenza più vicina a quella del Mezzogiorno.

Di queste, una quota quasi doppia riguarda le imprese dei servizi (17%), rispetto alla manifattura (9%). (QuiFinanza)

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Sono 73.200 le imprese italiane tra 5 e 499 addetti, il 15% del totale, di cui quasi 20mila nel Mezzogiorno (19.900) e 17.500 al Centro, che sono a forte rischio di espulsione dal mercato. Nel comparto manifatturiero sono fragili in Italia il 31% delle aziende, che salgono al 39% nel Mezzogiorno (QuiFinanza)

15 Maggio 2021. di Giusy Franzese. (Lettura 3 minuti). . . . La «nuova questione del Centro» diventa sempre più allarmante. Lo scivolamento - È, invece, nel settore manifatturiero che «lo scivolamento del Centro verso Sud», secondo il rapporto, è più evidente (Il Messaggero)

Si tratta del 15% del totale, di cui quasi 19.900 nel Sud Italia e 17.500 al Centro. Di queste, una quota quasi doppia riguarda le imprese dei servizi (17%), rispetto alla manifattura (9%). (QuiFinanza)

2' di lettura. Sono 73.200 le imprese italiane che rischiano di chiudere secondo lo Svimez. Al Sud arrivano al 55%, per quasi il 50% al Centro, per il 46% e il 41% rispettivamente nel Nord-Ovest e nel Nord-Est. (Il Sole 24 ORE)

Svimez 73mila imprese a rischio chiusura, 20mila al Sud per effetto pandemia Quasi la metà (48%) delle imprese italiane è fragile (non innovative, non digitalizzate e non esportatrici). Al Sud arrivano al 55%, per quasi il 50% al Centro, per il 46% e il 41% rispettivamente nel Nord-Ovest e nel Nord-Est. (Rai News)