Nel zecca clandestina 50 milioni di euro contraffatti, i falsari al lavoro giorno e notte

Fanpage.it INTERNO

A cura di Nico Falco Quarantotto milioni di euro, in banconote da 50. Tutte riprodotte quasi alla perfezione, molto difficili da riconoscere: uguali nella forma, nel colore, nei minimi dettagli. Un tesoro, che i falsari avevano accumulato in pochi mesi lavorando a ritmo serrato, praticamente 24 ore su 24, chiusi in un capannone che era diventata la loro casa, dove dormivano e gli veniva portato il cibo. (Fanpage.it)

Su altri giornali

ROMA – Nei giorni scorsi, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto una 34enne, poiché gravemente indiziata del reato di rapina aggravata. (Cronache Cittadine)

La Guardia di finanza ha sequestrato un capannone adibito a stamperia nel quartiere Ponticelli del capoluogo campano. Il blitz, scattato all’alba, ha portato anche al fermo di sette persone, tra le quali figura anche il capo della banda di falsari ascolta articolo (Sky Tg24 )

Ultime notizie. Stando alle indagini condotte dalla Procura di Napoli Nord, le banconote false erano prodotte con il procedimento "offset", che consente alla criminalità organizzata di produrre soldi falsi di ottima qualità e difficilmente riconoscibili. (CalcioNapoli24)

Sette persone sono state sottoposte a fermo, 48 milioni di euro falsi sono stati sequestrati, nell'ambito di un'operazione condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Bconomico-Finanziaria i Napoli e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma e coordinata. (Today.it)

Il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto un vero tesoro di euro falsi: ben 48 milioni, in un capannone del quartiere Ponticelli, dove gli imponenti macchinari off-set, provenienti dall’hinterland, precisamente da Casavatore, erano stati trasferiti di recente. (anteprima24.it)

Il perfezionismo dei falsari Lavoravano per ottenere una distorta di perfezione per produrre le banconote false tanto che scrivevano degli appunti sulle banconote: “Benino”, “Aumentare rosso”, “Giallo caldo”. (Internapoli)