Ritrovata in Puglia la zanzara della malaria: in Italia non si vedeva da oltre 50 anni. L’epidemiologa: “Temiamo un ritorno”

La Repubblica SALUTE

Dopo oltre cinquant’anni, in Italia, è stata ritrovata l’Anopheles sacharovi. Tra i vettori storici della malaria nel Paese. È ricomparsa in Puglia, in particolare nella zona costiera del Salento fra le marine di Lecce e Otranto, come attesta uno studio realizzato da ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dell’Istituto superiore di sanità e del ser… (La Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

"La presenza della zanzara della malaria non significa che ci sia il rischio della reintroduzione di questa malattia. Ma sicuramente è un segnale da tenere sotto controllo perché certe specie non si diffondano in modo incontrollato”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Con la stagione estiva quasi alle porte c’è apprensione tra gli operatori turistici pugliesi e, in particolare del Salento, dove - al termine di alcune indagini - è stata accertata la presenza della zanzara Anopheles sacharovi, vettore della malaria (Corriere)

L’indagine è partita a un anno di distanza dalla scoperta dell’esemplare ed è stata condotta da parte di Donato Antonio Raele e Maria Assunta Cafiero dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e Della Basilicata, Francesco Severini, Luciano Toma, Michela Menegon, Daniela Boccolini e Marco Di Luca del reparto di Malattie trasmesse da vettori del dipartimento di Malattie infettive all’Iss e Giovanni Tortorella del servizio veterinario sanità animale dell’Asl di Lecce (inItalia)

La zanzara portatrice della malaria l'Anopheles sacharovi, tra i vettori storici della malaria in Italia è riapparsa in Italia, in Puglia per la precisione, dopo 50 anni, in particolare nella... (Virgilio)

L'individuazione della zanzara è frutto di uno studio condotto nel settembre 2022 dai ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicata, dell’Istituto superiore di sanità e del servizio veterinario dell’Asl Lecce (lecce.corriere.it)

La ricerca ha coinvolto l'analisi di undici siti differenti, dei quali sei hanno mostrato la presenza di questo pericoloso insetto. La scoperta, avvenuta a settembre del 2022, è emersa nel corso di un'approfondita attività di monitoraggio gestita dall'Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata, dalla ASL di Lecce e dall'Istituto Superiore di Sanità. (Gazzetta del Sud)