Fondi pensione, dal 2010 quelli di categoria hanno reso in media il 3,3% annuo

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Per entrambi i periodi, la rivalutazione del Tfr è risultata pari al 2 per cento annuo.

I dati della Covip, l'authority di settore, aggiornati a fine giugno.

Aggiungendo ai dieci anni gli ultimi sei mesi, i rendimenti medi annui composti scendono al 3,3 per cento per i fondi negoziali, al 3,4 per i fondi aperti e al 3 per i Pip di ramo III mentre restano pari al 2,5 per cento i prodotti di ramo I. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

I fondi negoziali registrano circa 59.000 posizioni in più (1,9 per cento), portandone il totale a fine giugno a 3,219 milioni. I listini azionari sono progressivamente risaliti, riavvicinandosi nel complesso ai valori di fine 2019; la volatilità si è notevolmente ridotta. (Monitorimmobiliare.it)

Oggi non solo in generale la pensione è in genere un 30 o un 40% dello stipendio, o meno, ma il sistema è da tempo nell’occhio del ciclone. Cile: persone in coda per ritirare il 10% dei risparmi individuali (AP Photo/Esteban Felix). (Città Nuova)

La posizione individuale dei nuovi iscritti taciti potrà essere trasferita, su richiesta di questi ultimi, ad un’altra forma pensionistica complementare dopo che sia trascorso almeno un anno dall’adesione. (lentepubblica.it)

Ma “valutando i rendimenti su orizzonti più propri del risparmio previdenziale, essi restano nel complesso soddisfacenti nonostante la recente crisi”, recita la relazione. Per entrambi i periodi, la rivalutazione del Tfr è risultata pari al 2% annuo. (FocusRisparmio)

Nelle forme pensionistiche di mercato, i fondi aperti contano 1,571 milioni di posizioni, crescendo di circa 20.000 unità (1,3 per cento) rispetto alla fine del 2019. (askanews) - Il numero di posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari, al 30 giugno scorso, è di 9,223 milioni. (Yahoo Finanza)

Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i fondi negoziali hanno perso l’1,1 per cento; il 2,3 e il 6,5, rispettivamente, i fondi aperti e i PIP di ramo III, caratterizzati in media da una maggiore esposizione azionaria. (Wall Street Italia)