Biennale d’arte 2024, i Leoni d’oro all’Australia e al collettivo maori

Di PIERLUIGI PANZA, inviato a Venezia Assegnati i riconoscimenti della sessantesima edizione al Padiglione «genealogico» realizzato da Archie Moore e alle artiste neozelandesi L’artista Archie Moore con il Leone d’oro per il Padiglione dell’Australia I Leoni d’oro e d’argento della Biennale 2024 Stranieri Ovunque/Foreigners Everywhere non vanno ad alcun italiano e premiano il mondo più lontano da noi, geograficamente e per nascita: l’Oceania, ultimo continente «scoperto». (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il Leone d’oro per la miglior partecipazione nazionale è stato assegnato all’Australia con il padiglione di Archie Moore, un monumentale albero genealogico disegnato a mano che celebra 65.000 anni di storia indigena. (Arte Magazine)

Leone d’Oro per la miglior Partecipazione Nazionale Curatore: Ellie Buttrose; Espositore: Archie Moore (ArtsLife)

Le First Nations sono impresse in un cielo nero rischiarato dal bianco del gessetto, intessuto di nomi di avi, conoscenti o sconosciuti, attraverso una cartografia temporale che affonda in 65mila anni di storia e 2500 generazioni, familiari ed estranee (quell’essere Stranieri ovunque, leit motiv di questa edizione). (il manifesto)

E così, in questa cornice variopinta, capace di far sentire a casa pure chi una casa non l’ha, chi è stato perseguitato o colonizzato, a ricevere il Leone d’Oro è il Mataaho Collective, formato dalle artiste neozelandesi e in parte maori Bridget Reweti, Erena Baker, Sarah Hudson e Terri Te Tau. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Biennale sotto il segno della queerness e del femminismo (Il Mattino di Padova)

ADV L'artista argentina La Chola Poblete è stata premiata una menzione d'onore alla Biennale d'Arte di Venezia, che si è aperta questo sabato, e diventa la prima artista queer a essere premiato in questo concorso. (AGI - Agenzia Italia)