Vaccino a vettore virale: ecco cosa accomuna AstraZeneca, Sputnik e Johnson & Johnson

Gazzetta del Sud ECONOMIA

Tali anticorpi, oltre a riconoscere il vettore virale, riconoscerebbero e si legherebbero però anche ad alcune sostanze normalmente prodotte dall’organismo stesso e che rientrano nel processo della coagulazione.

I due adenovirus sono iniettati separatamente: Ad26 è usato nella prima dose e Ad5 è usato nel richiamo

Ma la tecnologia a vettore virale è sfruttata anche dal vaccino russo Sputnik.

Come AstraZeneca è un vaccino a vettore virale. (Gazzetta del Sud)