Studenti in piazza per difendere la libertà di stampa: "In questo momomento è a rischio"

La Nuova Venezia INTERNO

Studenti in piazza per difendere la libertà di stampa: "In questo momomento è a rischio" “Perché protestiamo? Perché la libertà di stampa è un diritto imprescindibile ed è in questo momento a rischio” questo il commento di Marco Nimis, della Rete degli studenti medi di Padova, durante il presidio sotto la sede regionale della Rai, a Venezia. Ecco le motivazioni della protesta (Video Maria Ducoli) 02:05 (La Nuova Venezia)

La notizia riportata su altri giornali

L’Assemblea – spiega una nota – “contesta la volontà di trasformare il servizio pubblico nel megafono dei partiti, e all’azienda gli accorpamenti di testate calati dall’alto che svuoterebbero Radio1 della sua vocazione all news, la mancata volontà di indire una selezione pubblica per sostituire gli oltre 100 colleghi usciti dalla Rai negli ultimi anni, il mancato rispetto degli accordi sindacali sugli organici nella Tgr, l’assenza di risorse per stabilizzare i precari che lavorano nelle reti, i tagli alle troupe e la disdetta da parte del vertice del premio di risultato”. (Il Fatto Quotidiano)

Telemeloni non è un caso solo italiano, se ne deve occupare l’Europa. Il caso finisce sotto i riflettori proprio nel giorno in cui la premier Meloni è arrivata nella capitale europea per il vertice dei capi di Stato e di governo dei 27 che prosegue e si chiude oggi. (il manifesto)

(Adnkronos) – Non apre e non chiude, semplicemente si sfila. I giochi si decideranno soltanto poi, quando i voti saranno nero su bianco e i rapporti di forza ben definiti. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

I tempi sono da record, bisogna ammetterlo: «L’Assemblea dei Cdr e dei fiduciari della Rai proclama a larghissima maggioranza (8 voti contrari e un astenuto) lo stato di agitazione e affida a Usigrai un pacchetto di 5 giorni di sciopero». (ilGiornale.it)

I giornalisti della Rai hanno proclamato cinque giorni di sciopero per «non essere ostaggi dei partiti». In gergo si chiama «soccorso rosso», cioè l'unione di forze diverse (giornalismo, magistratura, politica) per combattere un nemico comune. (ilGiornale.it)

Un pacchetto di cinque giorni di sciopero proclamato a larghissima maggioranza (otto voti contrari e un astenuto) dall’assemblea dei Cdr e dei fiduciari della Rai. "La Rai ostaggio dei partiti”. (la Repubblica)