Mercato libero dell’energia Modena è seconda in Italia

La Gazzetta di Modena ECONOMIA

Il mercato libero dell’energia è frutto di una serie di liberalizzazioni nel settore energetico, iniziate negli anni ‘90, che hanno avuto il loro culmine nel 2017 con l'approvazione della Legge 124

Giovanni Medici. . In provincia di Modena la percentuale di utenti già entrati nel mercato libero dell’energia è da record, raggiungendo il 70.43% del totale (i ‘punti attivi’ sono 237.756).

L’Emilia-Romagna è la seconda in Italia per percentuale di impianti attivi nel mercato libero e fa registrare un 64% di utenze già passate al nuovo regime (914 mila su 1 milione e 435 mila circa, dati di gennaio 2021). (La Gazzetta di Modena)

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Da queste sono emerse importanti criticità e una generale ingannevolezza o omissione di informazioni su alcune componenti del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero e, spesso, la previsione di oneri nascosti, impropri e non dovuti dai consumatori. (Punto Informatico)

Relativamente ai dati su chi sceglie il mercato libero sono soprattutto i più giovani a sceglierlo; l’81% dei contratti, difatti, è siglato da clienti con un'età tra i 18 e 29 anni Sono numeri importanti che evidenziano quanto questo passaggio fosse effettivamente atteso dagli utenti per poter risparmiare sulle bollette. (ilGiornale.it)

Si tratta di importi che si aggiungono in fattura agli oneri fissati dal regolatore - oneri di sistema, trasporto e gestione del contatore - o di natura fiscale. L'Autorità ha poi avviato 6 istruttorie nei confronti delle società Visitel, Enne Energia, Ubroker, Bluenergy, Europe Energy e Ajò Energia, per accertare l’esistenza di analoghe criticità nelle offerte proposte sul mercato libero dell'energia (Milano Finanza)

L'esame dei 13 procedimenti istruttori aperti dall'Antitrust per mancanza di trasparenza nella prospettazione delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato libero si è concluso con l'irrogazione di due sanzioni e 11 chiusure. (Adnkronos)

In particolare, è risultata l’omessa indicazione del valore degli “oneri di commercializzazione” (generalmente denominati Prezzo di Commercializzazione e Vendita - PCV - per l’energia elettrica e Quota Vendita al Dettaglio - QVD - per il gas) sia nelle condizioni di contratto sia nel materiale promozionale, ove si pubblicizzava solo il prezzo della “componente energia”, sebbene tali oneri rappresentino una parte essenziale del prezzo della fornitura per il consumatore e dei ricavi delle imprese. (Rai News)