Usa, Gran Bretagna e Nuova Zelanda accusano la Cina di gravi attacchi informatici. Pechino: “Calunnie dannose”

Il Fatto Quotidiano ESTERI

La Gran Bretagna alza le barriere informatiche per scongiurare le incursioni della Cina. Il premier Rishi Sunak definisce Pechino la più grande sfida alla sicurezza nazionale britannica a livello di Stato”. La presa di posizione segue gli esiti delle indagini svolte da Londra in relazione ad un attacco informatico realizzato a suo tempo contro il database della Commissione elettorale nazionale britannica. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

Washington e Londra hanno imposto sanzioni a persone ed entità ritenute coinvolte. Un gruppo di hacker cinesi è stato accusato da Regno Unito, Stati Uniti e Nuova Zelanda di aver lanciato una vasta campagna di cyberspionaggio contro siti governativi ed email personali di deputati, accademici e giornalisti che si erano dimostrati critici nei confronti di Pechino (La Stampa)

Di Guido Santevecchi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PECHINO Quaranta milioni di nomi e indirizzi di cittadini britannici rubati da hacker (di Stato) cinesi; malware piazzati nei sistemi di difesa, nelle reti elettriche e in altre infrastrutture civili degli Stati Uniti, sempre da parte di pirati cinesi che operano nel cyberspazio. (Corriere della Sera)

Il Regno Unito ha accusato gli hacker cinesi di essere responsabili di un attacco del 2021 alla posta elettronica di alcuni deputati britannici critici nei confronti di Pechino, e di un altro che ha visto coinvolto l’organo di controllo elettorale nel 2021-2022. (China-Files)

LONDRA – Stati Uniti e Regno Unito accusano la Cina di condurre da anni una campagna di attacchi cibernetici, mettendo nel mirino politici, giornalisti e dirigenti d’azienda. (la Repubblica)

Il governo cinese finisce nel mirino di Stati Uniti e Regno Unito. Negli ultimi giorni i funzionari dei due paesi hanno accusato Pechino di essere responsabile di una massiccia campagna di cyberspionaggio che, negli ultimi 10 anni, ha colpito milioni di persone - tra cui accademici, giornalisti e legislatori -. (WIRED Italia)

A scoperchiare il vaso di Pandora è stata per prima Londra, accusando apertamente Pechino di essere dietro il prolungato cyberattacco contro gli archivi della Commissione elettorale britannica, condotto a partire dall'agosto 2021 secondo quanto denunciato la scorsa estate e attribuito inizialmente a non meglio precisati «attori ostili». (Avvenire)