Crisi delle banche, la Fabi: “Quelle italiane sono solide e meno esposte alle turbolenze finanziarie”

La Stampa ECONOMIA

Crisi delle banche, la Fabi: “Quelle italiane sono solide e meno esposte alle turbolenze finanziarie” La rassicurazioine della Federazione Autonoma: «La vigilanza dell'Ue e le autorità finanziarie del Vecchio continente hanno norme più stringenti e impongono controlli maggiori» sandra riccio (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Credit Suisse e Silicon Valley Bank possono lambire le banche italiane? Molto difficile, la solidità patrimoniale e la liquidità a disposizione dei nostri istituti di credito è a prova di scossoni. Lo certifica l’ultimo studio della Fabi, il sindacato autonomo dei bancari guidato da Lando Maria Sileoni, che attinge ai dati di settembre. (Corriere della Sera)

Di carne al fuoco ce n’è decisamente troppa, e riuscire a non farsi travolgere dall’ansia non è cosa da poco, in un momento in cui si torna a parlare di rischio evento Lehman , Bond AT1 del valore di miliardi di dollari polverizzati, e ora anche dell’impennata dei credit default swap sui bond della prima banca in Germania. (Finanzaonline.com)

È quanto riporta la Federazione autonoma bancari italiani, che registra per le banche significative un totale attivi di 2.833 mld e quello dei profitti di 12.873 mld. I dati portano la Fabi a ritenere quasi impossibili eventuali impatti della crisi di Silicon Valley Bank e Credit Suisse per gli istituti nazionali. (VeneziePost)

Il crollo di Deutsche Bank giunge veramente inatteso oppure era prevedibile? Non vogliamo discutere i motivi alla base del crollo di Deutsche Bank in quanto ampiamente coperti su tutti gli organi di informazione. (Proiezioni di Borsa)

Continuiamo la nostra intervista di approfondimento con Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale responsabilità etica della rete di Banca Etica, autore di saggi e libri di alta specializzazione di più ampia divulgazione. (Città Nuova)

Perché le banche italiane sono solide Con un indice di liquidità al 176%, il grado di qualità del patrimonio al 16,2% e il livello di redditività che sfiora il 9%, secondo la Fabi, numeri, coefficienti e indici rivelano che sono quasi impossibili impatti significativi sulle banche italiane. (Milano Finanza)