Allarme vaccini, in Piemonte tra 5mila e 8mila dosi in meno a causa dei tagli di Pfizer

La Repubblica ECONOMIA

Il Piemonte non rischia di restare senza vaccini a causa dell’annunciata riduzione delle consegne del vaccino di Pfizer-Biontech: “Attualmente abbiamo una scorta di 28mila dosi - assicura Antonio Rinaudo, che sta coordinando il piano della vaccinazione - Ho sentito questa mattina la struttura di Domenico Arcuri e mi hanno comunicato che per il Piemonte potrebbe esserci una riduzione non superiore a 5-8 mila dosi, un tasso decisamente inferiore al 29 per cento di cui si è parlato a livello nazionale” . (La Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Anche perché, sottolinea il segretario dem, "le sfide che attendono la maggioranza" non sono poche nè di poco conto. I dem continuano dunque a respingere ogni ipotesi che li veda di nuovo al tavolo del governo con Matteo Renzi, ormai considerato inaffidabile. (Yahoo Notizie)

I richiami Nel Lazio sono oltre 100 mila le dosi già iniettate, il 6% in persone di età superiore agli 80 anni. L’Italia è prima in Europa per numero di inoculazioni e adesso rischia di dover rallentare a causa degli annunciati ritardi delle forniture da parte dell’azienda Pfizer BioNTech. (Corriere della Sera)

Per quanto riguarda la Romagna, si evidenzia un’alta adesione e somministrazione del vaccino anti Covid. Si procederà inoltre al completamento della somministrazione della prima dose vaccinale a gli ospiti delle strutture per anziani. (ravennanotizie.it)

La Campania si ritroverà invece con 780 fiale in meno (4.680 dosi). È l'effetto della riduzione decisa dalla Pfizer, che ha tagliato di 165mila dosi, il 29%, la nuova fornitura per l'Italia (a fronte delle 562.770 dosi previste ne verranno consegnate 397.800). (Fanpage.it)

Non è riconoscibile alcun criterio per questa difformità: non vi è proporzionalità, né con la popolazione, né con il numero degli anziani, né con il numero o la percentuale di dosi somministrate - osserva l'assessore Segnana”. (Alto Adige)

Potremo accelerare la campagna vaccinale, anticipando ad esempio i soggetti fragili tra i 60 e 70 anni e altre categorie a rischio». Il richiamo deve avvenire dopo tre settimane; ieri allo Spallanzani, a Roma, alcuni degli operatori hanno ricevuto la seconda iniezione. (Il Mattino)