Bonus, ristori, vaccini: cosa contiene la bozza del dl "Sostegni"

GenovaToday ECONOMIA

E' questa la cifra stanziata dal Dl Sostegni, prevista al titolo 3 del provvedimento che reca misure in materia di sanità ed sicurezza.

Secondo quanto emerge dalla bozza del Dl Sostegno, come spiega ancora Today.it, sono previsti 1 miliardo per gli enti locali e 600 milioni destinati alle autonomie speciali.

Bonus decreto Sostegni. L'ammontare dei nuovi ristori non potrà superare i 150mila né avere un importo inferiore ai mille euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. (GenovaToday)

Ne parlano anche altri giornali

. Preoccupazioni sulle misure contenute nella bozza del Decreto Sostegni sono state espresse anche dalla locale sezione di Fratelli d’Italia, in particolare proprio per il riferimento al solo periodo di gennaio-febbraio alla luce della stagionalità del nostro turismo e propone il riferimento annuale (Azzurra TV)

«Per realizzare l’intento perequativo che più volte era stato annunciato nei mesi scorsi – continua Zanetta – riteniamo necessario che il calcolo dei ristori venga effettuato considerando il danno subito nell’intero periodo pandemico. (La Voce di Novara)

Secondo quanto emerge dalla bozza del Dl Sostegno, sono previsti 1 miliardo per gli enti locali e 600 milioni destinati alle autonomie speciali Dai ristori alle cartelle esattoriali, passando anche per i vaccini, ecco quali sono le norme principali contenute nella bozza del decreto Sostegni. (TrentoToday)

Con queste parole Federalberghi commenta le prime bozze del decreto “sostegno”, che contengono rilevanti differenze rispetto alle anticipazioni che erano circolate nei giorni scorsi. (BuongiornoAlghero.it)

Siamo passati da un Governo permeato da una logica di distribuzione a pioggia dei ristori ad un Governo, ad evidente trazione nordista, che risponde solo a logiche lobbistiche corporativistiche intente a privilegiare solo la “loro parte”. (Pozzuoli21)

“Ci sorprende inoltre – continua Roberto Necci – che il calcolo dei ristori non venga effettuato considerando il danno subito nell’intero periodo pandemico (marzo 2020 – febbraio 2021) ma solo periodi parziali e che siano inseriti due limiti ovvero quello del tetto dei 5 milioni che taglia fuori moltissime imprese alberghiere e che ci sia un limite di 150.000 visto che molte imprese esercitano con la medesima partita iva e risulta quindi un unico fatturato. (LavoroLazio.com)