Il corteo dei centomila . Sala attacca il Governo: il premierato non passerà. Milano sarà barriera morale

IL GIORNO INTERNO

Pochi minuti prima di prendere la parola sul palco di Piazza Duomo, il sindaco Giuseppe Sala dice alla compagna Chiara e ai suoi collaboratori: "Non sarà facile parlare". Sul sagrato, in prima fila, ci sono i filopalestinesi dei centri sociali che hanno salutato l’arrivo sul sagrato del primo cittadino e del Gonfalone del Comune con fischi e cori ostili, reiterati anche per gli altri relatori giunti poco dopo. (IL GIORNO)

Se ne è parlato anche su altri media

E lo notano tanti manifestanti guardandosi attorno in questo 25 Aprile, mentre in strada camminano gruppi di adolescenti con i cartelli in mano ma anche nonni con in braccio i nipotini e famiglie al completo. (IL GIORNO)

Compreso il compagno Cyrus dalla Germania del quotidiano nd, ex Neues Deutschland, liquidato dalla Linke e rinato subito dopo come cooperativa di giornalisti, esattamente come il manifesto. L’appuntamento era per le 13 alla fermata della metropolitana Palestro. (il manifesto)

Un gruppetto di ragazzini, che probabilmente nulla o poco conosce del conflitto israelo-palestinese, figuriamoci della festa del 25 aprile. Una decina di loro si è reso protagonista dell'episodio più violento della parata che anche quest'anno si è tenuta nell'anniversario della liberazione dal nazi-fascismo. (ilGiornale.it)

Contro manganelli e censure, per il lavoro e i diritti, per la Palestina e per il cessate il fuoco ovunque. Oltre centomila persone a Milano per la manifestazione del 25 aprile. (il manifesto)

Quando la testa del corteo sta per entrare in piazza Duomo, a Milano, le delegazioni del Pd e del M5S, una dietro l’altra, hanno appena mosso i primi passi giù per corso Venezia. (Il Fatto Quotidiano)

Quanto è grande il corteo di Milano se dopo due ore dalla partenza prevista nessuno riesce a muovere un passo, né avanti né indietro, gli appuntamenti saltano, i telefoni non prendono e tutti restano bloccati dove non avevano previsto, dentro spezzoni di altri, e così si conosco e si mischiano, poi quando finalmente si parte in piazza Duomo è già tutto finito ma va benissimo così? Grandissimo e allegro, il 25 aprile di Milano non può essere guardato negli occhi da chi ha deciso da tempo, e già lo annunciava ieri anticipando «tensioni», che l’antifascismo è moneta scaduta e «cessate il fuoco» lo sfogo di una minoranza estremista, eventualmente violenta. (il manifesto)