Le scomode verità sui bond AT1 di Credit Suisse

InvestireOggi.it ECONOMIA

Una decina di giorni dopo il salvataggio di Credit Suisse, non si placano le polemiche attorno alla decisione della FINMA, l’authority finanziaria svizzera, di avallare l’azzeramento dei bond AT1 dell’istituto. Il capitale azionario, pur subendo perdite nell’ordine del 60% rispetto al valore di mercato, è stato risparmiato da una tale mannaia. UBS verserà agli azionisti 3 miliardi di franchi svizzeri. (InvestireOggi.it)

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La volatilità delle scorse settimane, successiva al fallimento della Silicon Valley Bank, alla crisi poi del Credit Suisse che è stata acquistata poi dalla rivale UBS dietro ingenti garanzie della FINMA, sino alla decisione “insolita” di azzerare le obbligazioni subordinate AT1 prima delle azioni - a mio avviso condizione imposta dal Qatar che era il secondo azionista di Credit Suisse - la conseguente scontata speculazione su altre Banche sistemiche europee - Deutsche Bank tanto per non far nomi – ed in generale sul tutto il settore, sembra essersi finalmente placata. (Money.it)

Inoltre, il team strategie di credito ha osservato che nel corso della settimana, l’indice dei CDS sui subordinati si è allargato di 60 punti base e gli AT1 delle principali banche europee hanno perso 3-6 punti percentuali, con i titoli azionari che trattano ora circa il 15% in meno rispetto al picco di inizio marzo. (SoldiOnline.it)

Tra le più esposte c’è Generali. Ecco le azioni da mettere in portafoglio (Milano Finanza)

Non solo. A sua volta, ha anche generato preoccupazioni sul fronte dei bond AT1 delle banche italiane. (Morningstar)

Nel frattempo la stessa banca, ha dovuto richiamare un “vecchio cavallo” Sergio Ermotti, che già rimise in piedi l’istituto dopo le burrascose vicende d’inizio secolo, culminate nella fusione Ubs/Sbc. (Bluerating.com)

Di solito, i possessori dei bond (di qualunque natura) non sono mai penalizzati rispetto agli azionisti: “Gli AT1 di Credit Suisse sono stati cancellati a causa di una distorsione nella gerarchia delle richieste di rimborso del capitale attuata da parte dell’autorità federale di vigilanza sui mercati svizzera (FINMA) che ha favorito gli azionisti rispetto ai detentori di questa tipologia di obbligazioni”, spiega Corrado Cominotto, responsabile delle Gestioni Patrimoniali Attive di Banca Generali, che aggiunge: “Non riteniamo che quanto accaduto a Credit Suisse possa avvenire anche in Europa o in altri continenti”. (Banca Generali Group)