Assange, l'Alta Corte di Londra concede l'appello contro l'estradizione negli USA

La Gazzetta dello Sport ESTERI

Nulla di fatto per il verdetto sulla potenziale estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti: l'Alta Corte di Londra ha deciso di rinviare il caso al 20 maggio. Accolto parzialmente l'appello della difesa, che gli concede tempo per ottenere chiarimenti e garanzie sul rispetto dei suoi diritti fondamentali, compreso il ricorso al primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti sulla libertà di espressione. (La Gazzetta dello Sport)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L'ultima carta di una partita lunghissima che potrebbe consentire a Julian Assange di sfuggire all'estradizione negli Stati Uniti - che da quasi 15 anni danno la caccia al giornalista australiano e cofondatore di WikiLeak per aver diffuso documenti top secret del Pentagono e del Dipartimento di Stato contenenti rivelazioni imbarazzanti - la gioca l'Alta Corte di Londra consentendo ad Assange di presentare un nuovo ricorso contro l'estradizione. (ilGiornale.it)

Dopo aver esaminato le obiezioni all’attendibilità di quelle garanzie, che gli avvocati di Julian dovranno presentare entro il 30 aprile; Dopo aver esaminato le critiche a quelle obiezioni, che gli USA dovranno poi depositare entro il 14 maggio. (L'INDIPENDENTE)

L’ultima decisione dell’Alta Corte di Londra ha concesso l’appello contro l’estradizione negli Stati Uniti. Il giornalista australiano dovrà dunque aspettare la prossima udienza, il 20 maggio, per conoscere il suo destino. (Radio Radio)

I due giudici dell’Alta corte britannica pronunceranno il verdetto, nel quale si chiarirà se sarà riaperto il processo oppure se sarà negato ogni ulteriore ricorso che quindi aprirà la strada all’estradizione negli Stati Uniti (Corriere TV)

La pubblicazione da parte sua nel 2010 di un cospicuo faldone di documenti diplomatici statunitensi riguardanti le guerre in Iraq e in Af… (La Stampa)

L’ex segretario del Labour, Jeremy Corbyn, il politico inglese che non ha mai fatto mancare il suo appoggio ad Assange e alla sua denuncia dei crimini di guerra degli Usa, ieri ha commentato così la decisione dell’Alta Corte. (Il Fatto Quotidiano)