Camorra, si è pentito Francesco Schiavone detto «Sandokan»

Il Sole 24 ORE INTERNO

Era uno degli ultimi irriducibili della camorra casalese, custode di importanti segreti, ma dopo 26 anni di prigione, la maggior parte trascorsi in regime del carcere duro, Francesco Schiavone, noto come “Sandokan”, capo indiscusso del clan dei Casalesi, ha deciso di collaborare con la giustizia. Lo riporta l’edizione cartacea del quotidiano “Cronache di Caserta”. In questi giorni le forze dell’ordine, a quanto si apprende, si sono recate a Casal di Principe per proporre ai parenti del capoclan, tra cui il figlio Ivahnoe, di entrare nel programma di protezione, a conferma della volontà di Sandokan di collaborare con la Dda di Napoli (Il Sole 24 ORE)

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Il pentimento (TERRANOSTRA | NEWS)

Anni fa lo avevo invitato a pentirsi dicendogli che il suo potere ormai era in crisi". Roberto Saviano, grande conoscitore del mondo affaristico e criminale della camorra, che ha raccontato prima di tutto nel celebre romanzo "Gomorra", commenta sui social la notizia del pentimento di Francesco Schiavone, detto Sandokan, ricordando che nel 2010, dopo l'arresto del primo figlio, lo invitò a collaborare con la giustizia. (Il Messaggero Veneto)

Francesco Schiavone, noto come "Sandokan", collaborerà con la giustizia. Il super pentito era a capo di una delle cosche più temibili nella galassia della criminalità organizzata, quella dei casalesi: quali segreti può svelare? Poi, la politica: dalle candidature europee del Pd, che fanno ribollire i malumori interni, ai nuovi sondaggi, con la Lega in crisi. (Repubblica TV)

Il pentimento del boss, anticipato da un quotidiano locale, Cronache di Caserta, e’ confermato all’AGI da fonti degli inquirenti. Uomini delle forze dell’ordine avrebbero gia’ proposto a parenti del capoclan di entrare nel programma di protezione. (il Fatto Nisseno)

All'epoca era vicequestore della polizia di Stato in servizio alla Dia, la Direzione investigativa antimafia. Dottor Sellitto, come avvenne la cattura di Francesco Schiavone?«Cercavamo Schiavone dall'inverno precedente e alcune telefonate intercettate, che probabilmente avevamo interpretato male, ci avevano fatto pensare che avesse trovato rifugio in Alta Italia. (Corriere)

E secondo Federico Cafiero de Raho l'avvio della collaborazione con la giustizia del boss Francesco Schiavone è "certamente un evento di grandissima importanza, perché Schiavone è stato il capo del clan dei casalesi, un irriducibile". (QUOTIDIANO NAZIONALE)