Facebook può scaricare intenzionalmente (e in modo eccessivo) la batteria del tuo iPhone

iPhone Italia ECONOMIA

Quella che sembrava una diceria, ora è realtà: Facebook consuma volutamente e in modo eccessivo la batteria dei nostri smartphone. L’ex dipendente di Facebook George Hayward, un data scientist che ha lavorato per anni nell’azienda, ha detto che l’app ufficiale scaricava di proposito tanta batteria su iPhone e smartphone Android. Come riportato dal New York Post, in realtà c’è un nome per quello che sta facendo Facebook: si chiama “negative testing” e consente alle aziende tecnologiche di scaricare segretamente e in modo eccessivo la batteria del telefono di qualcuno per testare determinate funzionalità su un app o per testare come potrebbe essere caricata un’immagine. (iPhone Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La rivelazione nasce dalla testimonianza in tribunale di George Hayward, un ex manager dell’azienda di Zuckerberg divenuto… ex, per essersi opposto ad una pratica che viene denominata “negative testing”. (macitynet.it)

Advertising Secondo un ex data scientist di Meta, la società ha la capacità di scaricare segretamente le batterie Android e iPhone degli utenti come parte dei test interni delle app. (iSpazio)

Conoscevi questi trucchi furbi per far durare di più la batteria dello smartphone? Se si riesce a gestire in maniera “smart” la batteria del proprio telefonino possiamo farla durare di di più è mantenerne inalterate le performance per molto tempo. (BlowingPost)

Una vera e propria bufera ha colpito la famosissima applicazione di Facebook che sarebbe stata creata per mangiarti la batteria del telefono! (Player.it)

Nello specifico la causa scatenante sarebbero i ‘negative test’ effettuati da Meta con le sue applicazioni principali, Facebook e Messenger, sugli smartphone che le hanno installate. (Panorama)

Un ex dipendente di Facebook punta il dito contro l’app Messenger: potrebbe scaricare la batteria degli smartphone su cui è installata in maniera artificiale. A sostenere la tesi è George Hayward, ex dipendente di Meta (precedentemente conosciuta come Facebook), che ha dichiarato l’azienda gli avrebbe chiesto di condurre alcuni “negative testing”. (Tom's Hardware Italia)