Sfruttamento del lavoro: sgominata la gang del terrore che ha insanguinato Carpi

La Pressa INTERNO

Gestivano col terrore, la minaccia di ritorsioni e aggressioni una rete di cittadini pakistani avviati al lavoro nella logistica, dei trasporti e delle consegne. Ognuno di loro era obbligato a versare una quota della propria retribuzione per alimentare l'organizzazione e chi si ribellava all'estorsione, alla minaccia e al ricatto veniva duramente punito potenzialmente fino alla morte, attraverso spedizioni punitive gestite dalla stessa organizzazion che si era data il nome della potente arma Ak-47. (La Pressa)

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Accuse pesanti per i venti componenti di una violenta organizzazione criminale smantellata dalla Digos di Modena con la collaborazione del commissariato di Polizia di Carpi. Tutti pakistani coinvolti in un sodalizio di totale obbedienza e uniti nel gruppo “AK-47 Carpi”, dediti allo sfruttamento della manodopera a basso costo. (Corriere)

È così che è stata scoperta una associazione per delinquere, composta da cittadini pakistani e dedita ad estorsioni, lesioni personali, minacce, autoriciclaggio e caporalato. Sono questi i reati contestati ad un gruppo di persone residenti tra Carpi, Piacenza, Mantova e Brescia e destinatarie di due distinte ordinanze di custodia in carcere emesse dal Gip. (Corriere)

Si erano associati sotto al nome di ’AK-47 Carpi’ ma la sigla, che richiama un noto fucile d’assalto, solo in parte descrive la violenza di cui erano capaci. (il Resto del Carlino)

C'è stato chi ha gridato subito alla città insicura. Ma Carpi ha convissuto senza interferenze con questa realtà sconosciuta, rivelata solo dalle due risse fra pachistani (VOCE.IT)

Con tanto di pubblicità sui social network, tra esibizioni di fucili automatici Kalashnikov in video e slanci minacciosi. Al centro di tutto c'era una banda chiamata proprio «Ak 47 Carpi», smantellata a Modena da Procura e Digos, con la collaborazione del commissariato di Carpi, con due diverse ordinanze firmate dal gip, eseguite da questa mattina all'alba. (brescia.corriere.it)

È stata la denuncia, nel 2021, di un lavoratore pakistano a far partire l'indagine della Procura di Modena, Digos e commissariato di Carpi. Sono questi i reati contestati ad un gruppo di persone residenti tra Carpi… (La Repubblica)