Domani uno sciopero di 8 ore per la messa in liquidazione della Pininfarina Engineering

La Stampa ECONOMIA

Otto ore di sciopero domani con assemblea e presidio davanti ai cancelli della Pininfarina di Cambiano.

Inoltre, prosegue il sindacato, l'azienda ha detto di avere grosse difficoltà a permanere nel settore di ingegneria meccanica poiché le condizioni economiche non sono sostenibili in una logica di mercato molto competitiva e che Pininfarina da febbraio ripianava le perdite con innesti di liquidità. (La Stampa)

Su altri giornali

La controllata della Pininfarina, che appartiene al colosso indiano Mahindra, è stata costituita recentemente e impiega molte professionalità di alto livello: in totale, gli addetti che rischiano il posto di lavoro sono 130. (Quattroruote)

La decisione di metterla in liquidazione "è motivata dal Covid - spiegadella Fiom - non ci sarebbero più commesse per la capogruppo sul fronte automotive". Scompare a Torino un altro pezzo dell'auto, che porta un nome storico come quello di Pininfarina (La Repubblica)

La decisione di metterla in liquidazione è motivata dal Covid. La Pininfarina Engineering è un ramo di azienda della Pininfarina Spa posseduta dalla multinazionale indiana Mahindra. (Quotidiano Piemontese)

“È un altro pessimo capitolo che si innesta nella lunga crisi economica del nostro territorio – commentano i sindacati – Ci saremo attesi una politica di investimenti in grado di svoltare verso l’elettrico, assicurando un futuro a un’azienda prestigiosa”. (FormulaPassion.it)

La Lega, sempre attenta alle dinamiche occupazionali e alle ricadute economiche, farà sentire la sua voce in supporto della controllata Pininfarina che si occupa di ingegneria e progettazione. "Una razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria, necessaria al mantenimento della continuità aziendale", spiega la Pininfarina nella comunicazione inviata alla Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa). (TorinoToday)

Sicuramente da un’azienda così prestigiosa ci saremmo attesi una politica di investimento in grado di svoltare verso l’elettrico o su nuovi segmenti di mercato”. Tale vicenda dovrebbe far riflettere sul futuro dell’automotive a Torino e del suo indotto diffuso”. (La Gazzetta dello Sport)