Moody's non cambia il rating sull'Italia

Milano Finanza ECONOMIA

I mercati si aspettavano nella serata del 30 settembre il primo test per il nostro Paese, all’indomani delle elezioni del 25 settembre, con l’aggiornamento del merito di credito da parte di Moody’s. Il fatto che non sia stato emesso alcun comunicato, implica però che il rating dell'Italia è rimasto invariato. Attualmente Moody's valuta il nostro merito di credito con giudizio Baa3 e outlook negativo. (Milano Finanza)

La notizia riportata su altri media

Lo spread Btp/Bund sale a 237 punti base Ora mette in guardia dai segnali di un probabile aumento del debito in modo significativo. (Milano Finanza)

Probabilmente declasseremmo i rating dell'Italia se dovessimo vedere un significativo indebolimento delle prospettive di crescita di medio termine del Paese, a causa della mancata attuazione delle riforme a favore della crescita, comprese quelle delineate nel Pnrr, scrivono gli analisti in un report di aggiornamento e analisi sui possibili sviluppi. (La Sicilia)

Moody’s non indora la pillola: in assenza di attuazione delle riforme da parte del governo Meloni, l’agenzia taglierebbe il rating dell’Italia. (Finanza.com)

MILANO, 05 OTT - Moody's, che dopo le elezioni non ha modificato il suo giudizio sull'Italia, oggi a Baa3 con outlook negativo, aspetta la formazione di un nuovo Governo e avverte, senza riforme il rating potrebbe essere tagliato. (l'Adige)

MILANO, 05 OTT - Moody's, che dopo le elezioni non ha modificato il suo giudizio sull'Italia, oggi a Baa3 con outlook negativo, aspetta la formazione di un nuovo Governo e avverte, senza riforme il rating potrebbe essere tagliato. (Alto Adige)

(Il Sole 24 Ore Radiocor) Le Borse europee tentano il recupero, dopo i forti cali della vigilia, provocati da una serie di notizie negative: dalla scoperta della quarta falla nel gasdotto Nord Stream , alle tensioni in Ucraina provocate dal referendum di annessione del Dombass indetto dalla Russia (e non riconosciuto dalla comunità internazionale), fino ai dati macro preoccupanti. (Il Sole 24 ORE)