In Piemonte record di visite mediche mancate. Pesano i costi, gli spostamenti in città e le liste di attesa

Corriere della Sera INTERNO

Nel 2022 la percentuale di famiglie piemontesi che ha rinunciato alle prestazioni sanitarie è stata pari al 9,6% contro una media italiana che si è fermata al 7%. Un dato che assegna alla Regione la maglia nera per numero di visite mancate nel nord Italia e che la pone, per valori nazionali in negativo, seconda solo alla Sardegna (dati Istat). La distribuzione per aree geografiche, inoltre, prova che si tratta di un problema diffuso lungo tutto lo Stivale: nord-ovest 7,5%, nord-est 6,4%, centro 7%, sud 6,2%, isole 8,5%. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Si tratta di un dato superiore a quelli del 2022 e del 2019 – prima e dopo la pandemia dunque – che cresce con l’aumentare dell’età e registra un picco tra i 55 e i 59 anni. Il fenomeno riguarda tutte le Regioni italiane, tanto che l’adeguata gestione della relazione fra domanda e offerta di servizi sanitari rappresenta ormai una delle principali sfide che le Regioni si trovano ad affrontare per garantire accesso alle cure e assistenza ai cittadini. (RIFday)

Uno tsunami sanitario che travolge anche le Marche, finite sul podio delle regioni peggiori d’Italia in questo fenomeno: ci guadagniamo la poco onorevole medaglia di bronzo, arrivando terzi dopo Sardegna e Lazio. (corriereadriatico.it)

Liste di attesa infinite, visite specialistiche rimandate anche per mancanza di soldi, milioni di persone che rinunciano a esami e accertamenti medici. (Corriere Romagna)

Rinuncia alle cure, in Toscana grande sforzo organizzativo per contenere il fenomeno

“La manifestazione nazionale indetta a Roma il 20 Aprile dalla CGIL, unitamente alla UIL, vedrà tra le tematiche trattate la “sanità pubblica”. Un comparto sempre più in affanno, a scapito dei cittadini. (Livesicilia.it)

Aumentano le persone che rinunciano a prestazioni sanitarie necessarie a causa di problemi economici o legati all’offerta, per esempio le liste d’attesa troppo lunghe o la difficoltà nel raggiungere i luoghi di erogazione del servizio: da questo punto di vista il Piemonte registra la situazione peggiore in tutto il nord Italia (Cuneodice.it)

, probabilmente per recupero delle prestazioni sanitarie differite per il Covid-19 e difficoltà a riorganizzare efficacemente l’assistenza sanitaria. Leggendo il numero più in dettaglio, si ricava che è raddoppiato il numero di chi ha rinunciato alle visite per problemi di lista di attesa (da 2,8% nel 2019 a 4,5% nel 2023); stabile la rinuncia per motivi economici (da 4,3% nel 2019 a 4,2% nel 2023), ma comunque in aumento rispetto al 2022: +1,3 punti percentuali in un solo anno. (RIFday)