Bambino ucciso dai pitbull, l'istruttrice cinofila Rosaria Vernese: «Non sono cani per tutti, instabili caratterialmente»

Corriere INTERNO

I molossi sono stati selezionati per essere reattivi in fretta. Presentano una reattività molto elevata ad uno stimolo che non riescono a codificare e che può spaventarli. Quando si sentono in difficoltà oppure uno stimolo ricorda loro una preda, allora attaccano. I pitbull più degli altri. Una razza – peraltro non ufficialmente riconosciuta dall’Enci – piuttosto recente, la quale porta nella genetica una certa instabilità caratteriale. (Corriere)

La notizia riportata su altre testate

Gli ultimi drammatici casi di cronaca sembrano suggerire l'imprevedibilità del loro comportamento. (Today.it)

Un bambino di 13 mesi, Francesco Pio D'Amaro, è morto sbranato da due pitbull a Eboli nel Salernitano. I due cani - che hanno ferito anche la madre e lo zio del piccolo che cercavano di salvarlo - sono stati presi in carico dai servizi veterinari dell’Asl. (Liberoquotidiano.it)

Di lato: Pagani. Sul quotidiano La Città in prima pagina troviamo: (Salernonotizie.it)

All’Arechi altre due partite a rischio contro l’Atalanta e il Verona”. In breve, Pierluigi Capuano: “Quattro punti per scongiurare il record negativo“. (SalernitanaNews.it)

Ci sono dei cani di taglia grande, media e piccola: se ti morde il primo ti fa molto male e puoi rischiare anche la vita, se ti mode il secondo o il terzo no. Quindi, non ci sono razze pericolose ma c’è la pessima gestione dei cani. (la Città di Salerno)

Sorrideva felice, Francesco Pio, pensando che i cani volessero giocare. I due pitbull, Pablo e Totò, saltavano per mordere, non per giocare. (la Città di Salerno)