La vendita online delle auto che vuole l'Europa non aiuta nessuno

Panorama ECONOMIA

Intanto Stellantis, il gruppo formato da Fca e Psa, entro il 2030 intende vendere online almeno il 25% delle sue vetture

Per esempio riducendo i margini della rete di vendita, diminuendo il numero di showroom, e iniziando a vendere i veicoli online.

Nel prossimo regolamento potrebbe dunque essere consentita la vendita diretta di un’automobile al consumatore finale via internet.

Il terreno di confronto è un regolamento europeo, in capo alla direzione della concorrenza, che disciplina i rapporti tra imprese e distributori, non solo nel settore delle auto. (Panorama)

Su altri media

Il mercato italiano dell’auto nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno ha registrato il -20% delle immatricolazioni rispetto agli stessi mesi del 2019 (dati ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile). (Informazione Senza Filtro)

“Ad oggi Federauto stima che l’impatto possa riguardare 60-70.000 posti di lavoro“ “A rischio ci sono 60/70.000 posti di lavoro” ha affermato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, durante la conferenza stampa di fine anno della Federazione. (DealerLink)

Questo, sottolinea Federauto, "permetterà alle case di mettere fuori gioco i distributori, quindi i concessionari, per poi acquisire il controllo della domanda, con condizioni non più negoziabili". "Una seria pianificazione di incentivi, coerente con gli obiettivi della transizione energetica, destinata a supportare lo svecchiamento del parco circolante, volta sia a vetture elettriche o ibride, sia ad auto nuove o usate euro 6. (Giornale di Sicilia)

Federauto lancia l’allarme vendita diretta secondo cui i Concessionari avranno presto un nuovo concorrente che conoscono molto bene. (Carblogitalia)

Altro importantissimo tema affrontato dal presidente di Federauto è quello legato alla mobilità elettrica e alla promozione di questo settore In questo modo i produttori stessi metteranno fuori gioco i distributori, quindi i concessionari, per poi acquisire il controllo della domanda”. (Virgilio Motori)

L’ingresso diretto dei costruttori sul mercato della distribuzione avrà infatti ripercussioni pesanti sulla forza lavoro, si parla di 70 mila posti a rischio. Le parole del presidente Adolfo De Stefani Cosentino sono chiare, il rischio è reale. (Fleet Magazine)