Firenze, i conti in rosso del turismo: -26% di camere prenotate, - 63 % di stranieri

LA NAZIONE ECONOMIA

Nel capoluogo toscano c'è un -26% di camere prenotate nelle strutture alberghiere.

Firenze, 4 luglio 2020 - Conti in profondo rosso per il turismo a Firenze.

L'agenzia nazionale del turismo fornisce i dati per l'Italia e per Firenze.

Il 23,7% dei pensionati non rinuncia alle ferie, seguiti da impiegati (23,6%), operai (15%) mentre solo il 5,4% e' dirigente

In vacanza andranno soprattutto i diplomati (45%), mentre solo il 23% dei laureati si concedera' un meritato riposo. (LA NAZIONE)

Su altre fonti

Le città d’arte penalizzate dalla forte dipendenza con il turismo internazionale. Ad oggi, in Italia, per agosto, sono 4 su 10 sono le camere delle strutture ricettive prenotate online, dai turisti italiani e stranieri, che risultano ancora prenotabili nel 62 per cento dei casi. (Stylo24)

Venezia un po’ più in affanno con il 68% di camere ancora disponibili mentre Rimini si sta riprendendo con la metà delle notti già prenotate. In vacanza andranno soprattutto i diplomati (45%), mentre solo il 23% dei laureati si concederà un meritato riposo. (Italpress)

L'allarme di Ingenito (Abbac): "Politica inadeguata a rispondere alle esigenze del nostro comparto. (SalernoToday)

Dal sondaggio è venuto fuori che saranno in maggioranza uomini i turisti italiani dell’ estate 2020 (57%), che la fascia d’età che si muoverà di più sarà quella tra i 36 e i 55 anni (40%). Questi i numeri dell’Italia che prova a reagire, nel corso della prima estate di convivenza con il CoronaVirus. (La Gazzetta della Val d'Agri)

Sono soprattutto uomini i vacanzieri italiani di quest’anno (56% dei casi), con un’età compresa tra i 36 ed i 55 anni (40%). Ancora più impressionante è il fatto di una città come Venezia che va in affanno con il 68% di camere ancora disponibili. (Metropolis)

Sono soprattutto uomini i vacanzieri italiani di quest'anno (56% dei casi), con un'età compresa tra i 36 ed i 55 anni (40%). In vacanza andranno soprattutto i diplomati (45%), mentre solo il 23% dei laureati si concederà un meritato riposo. (Giornale di Sicilia)