Milei sulla protesta per l'educazione, 'piangono le zecche'

Il Messaggero Veneto ESTERI

Per il presidente dell'Argentina, l'ultraliberista Javier Milei, la storica protesta in difesa delle università pubbliche che si è tenuta ieri nelle principali città dell'Argentina, non è stata altro che una manifestazione della "sinistra che si lagna". Uno dei suoi tanti post e re-post sui social successivi all'impressionante raduno nella storica Plaza de Mayo riporta infatti un'immagine generata con intelligenza artificiale di un leone bianco che beve da una tazza con la scritta "Lagrimas de zurditos" ("Lacrime di zecche"). (Il Messaggero Veneto)

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Per l'analista politico Andres Malamud, con la grande manifestazione è stato lo stesso elettorato di Milei a dare un 'avvertimento'. «Ci sono caratteristiche dell'istitituzionalità e dell'identità culturale argentina che bisogna affrontare con attenzione e il dato emerso in questa occasione è che l'educazione pubblica viene difesa dagli argentini in tutto il territorio nazionale, anche dove ha stravinto Milei», ha aggiunto. (Corriere del Ticino)

Docenti, ricercatori e studenti universitari realizzeranno un corteo a Buenos Aires e nelle principali città del Paese con inizio previsto alle 15:30 locali (le 20:30 italiane). (Tiscali Notizie)

Centinaia di migliaia di argentini sono scesi in piazza a Buenos Aires e in altre città in una marcia antigovernativa contro i tagli al bilancio delle università pubbliche. Quella di martedì 23 aprile è, ad oggi, la più grande protesta contro le dolorose misure di austerità del presidente Javier Milei, libertario di estrema destra. (LifeGate)

Con assemblee e lezioni in strada, la comunità accademica denuncia la drammatica situazione in cui si trovano gli atenei che non hanno fondi sufficienti per potere garantire il proseguimento delle attività. (Il Fatto Quotidiano)

Le università pubbliche, frequentate da più di 2,2 milioni di studenti, dichiarano di trovarsi “in emergenza di bilancio”, da quando il Governo ha deciso di mantenere il budget del 2023 anche per l’anno accademico in corso, nonostante un’inflazione che nell’arco di 12 mesi ha raggiunto la soglia del 288%: una misura che rientra nella politica di austerità a tutto campo voluta da Milei. (RSI.ch Informazione)

«Io Milei l’ho votato perché aggiustasse l’inflazione, non perché distruggesse l’istruzione pubblica», dice, un po’ sottovoce, un impiegato pubblico mentre infila l’Avenida 9 de Julio in direzione al corteo. (il manifesto)