Una doccia calda, un kebab e il silenzio della notte: i desideri semplici di chi ha vissuto sei mesi di guerra a Gaza

Una doccia calda, un kebab e il silenzio della notte: i desideri semplici di chi ha vissuto sei mesi di guerra a Gaza
la Repubblica ESTERI

Soltanto chi si è lavato con acqua fredda e sporca ogni quindici giorni per sei mesi può capire cosa significa potersi fare una doccia calda come le persone normali. È stato questo il primo desiderio che ho esaudito una volta arrivato al Cairo. Insieme ai miei amici ne avevamo parlato a lungo durante i momenti più duri, di quello che avremmo voluto fare una volta fuori dalla Striscia. E ora eccom… (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Poi mi hanno chiesto di spogliarmi del tutto davanti a tre soldati. “C’era un carro armato nel mezzo di Salah Aldin Street, la strada che collega il nord e il sud di Gaza, i soldati israeliani che ci puntavano le loro armi contro mi hanno fatto uscire dalla fila indicandomi come il ragazzo con lo zaino nero. (RSI.ch Informazione)

Il giornalista di Gaza Sami Obeid ha dichiarato che “è stufo che Hamas decida la mia vita”. In un’intervista con Ynet da Rafah, dove si è rifugiato per sfuggire ai bombardamenti, ha dichiarato: “Sanno che stanno causando un danno immenso ai residenti. (Mosaico-cem.it)

Diario da Gaza- Una sera a Rafah con amici: dal riso alle lacrime, la guerra ha cancellato i luoghi dei nostri ricordi

Ero andato una settimana fa a salutarla. Si è messa a piangere, poi mi ha dato la sua benedizione. (la Repubblica)

La mia routine a Rafah è noiosa. Ascolto le notizie ma sono sempre le stesse. (la Repubblica)