Julian Assange, l'Alta Corte di Londra concede un ulteriore appello contro l'estradizione in Usa

Vanity Fair Italia ESTERI

Con una sentenza di 66 pagine, i giudici hanno anche chiesto al governo di Washington di fornire, entro tre settimane, ulteriori garanzie sul fatto che, se il giornalista verrà estradato, i suoi diritti saranno rispettati e che non ci sarà il rischio di pena di morte. Il caso è stato aggiornato al 20 maggio. Negli Stati Uniti l’attivista dovrebbe affrontare i 18 capi d'imputazione di cui è accusato, e rischia una condanna fino a 175 anni (anche se le autorità hanno indicato che è improbabile che venga condannato a un periodo così lungo) per avere divulgato, attraverso WikiLeaks e testate giornalistiche internazionali come il New York Times o il Guardian, 700 mila documenti riservati che riguardavano attività militari e diplomatiche degli Usa, tra cui crimini di guerra in Afghanistan e Iraq. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altri giornali

L’epica vicenda giudiziaria di Julian Assange ha sempre provocato dissensi anche tra i giornalisti, nella terra da cui proviene, l’Australia, e in Gran Bretagna e in America dove lui e la sua creazione del 2006, WikiLeaks, hanno fatto il grosso del loro lavoro. (La Stampa)

I due giudici dell’Alta corte britannica pronunceranno il verdetto, nel quale si chiarirà se sarà riaperto il processo oppure se sarà negato ogni ulteriore ricorso che quindi aprirà la strada all’estradizione negli Stati Uniti. (Corriere TV)

L’ultima decisione dell’Alta Corte di Londra ha concesso l’appello contro l’estradizione negli Stati Uniti. Il giornalista australiano dovrà dunque aspettare la prossima udienza, il 20 maggio, per conoscere il suo destino. (Radio Radio)

“So che Stella Moris è amareggiata da questo esito, che non è quello che speravamo. L’ex segretario del Labour, Jeremy Corbyn, il politico inglese che non ha mai fatto mancare il suo appoggio ad Assange e alla sua denuncia dei crimini di guerra degli Usa, ieri ha commentato così la decisione dell’Alta Corte. (Il Fatto Quotidiano)

L'ultima carta di una partita lunghissima che potrebbe consentire a Julian Assange di sfuggire all'estradizione negli Stati Uniti - che da quasi 15 anni danno la caccia al giornalista australiano e cofondatore di WikiLeak per aver diffuso documenti top secret del Pentagono e del Dipartimento di Stato contenenti rivelazioni imbarazzanti - la gioca l'Alta Corte di Londra consentendo ad Assange di presentare un nuovo ricorso contro l'estradizione. (ilGiornale.it)

Dopo aver esaminato le obiezioni all’attendibilità di quelle garanzie, che gli avvocati di Julian dovranno presentare entro il 30 aprile; Dopo aver esaminato le critiche a quelle obiezioni, che gli USA dovranno poi depositare entro il 14 maggio. (L'INDIPENDENTE)