Perché non celebro il 25 aprile, festa non inclusiva e contro italiani "del giorno prima", che non rende onore al nemico e nega dignità e memoria

Il Giornale d'Italia INTERNO

Non celebro il 25 aprile per sette motivi. Uno, perché non è una festa inclusiva e nazionale, ma è sempre stata la festa delle bandiere rosse e del fossato d’odio tra due italie. Due, perché è una festa contro gli italiani del giorno prima, ovvero non considera che gli italiani fino allora erano stati in larga parte fascisti o comunque non antifascisti e dunque istiga alla doppiezza e all’ipocrisia. (Il Giornale d'Italia)

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Nel giorno della festa della Liberazione il cippo del partigiano tarantino Pietro Pandiani, eroe della Resistenza, medaglia d'argento al valor militare, fondatore della brigata Giustizia e Libertà "Montagna", è stato sfregiato con una croce celtica impressa con vernice nera. (Tarantini Time Quotidiano)

Sono centinaia e continuano a crescere le manifestazioni in tutta Italia per il 25 aprile, tanti gli appuntamenti anche in provincia di Siena. Un giorno di lotta per la Pace, di sostegno alla Costituzione e per combattere i nuovi fascismi. (RadioSienaTv)

Ringraziamo l’Anpi per l’invito che raccogliamo con grande piacere. Parlare del 25 aprile è parlare del futuro di questo Paese, del nostro ruolo di cittadini e del percorso che stiamo facendo con tutto il gruppo di Nova. (OrvietoNews.it)

Gli appuntamenti che vedranno la presenza del sindaco e degli assessori della giunta in occasione della Festa della Liberazione e nella giornata di vigilia sono molti. (Il Messaggero Veneto)

Oggi è 25 Aprile, il 79esimo anniversario della Liberazione risuona con forza e solennità nel cuore di ogni italiano. In questo giorno, dopo anni di buio e oppressione, l'Italia si liberava finalmente dal regime nazifascista, conquistando la libertà. (Tp24)

Due, perché è una festa contro gli italiani del giorno prima, ovvero non considera che gli italiani fino allora erano stati in larga parte fascisti o comunque non antifascisti e dunque istiga alla doppiezza e all’ipocrisia. (Il Giornale d'Italia)