Regno Unito, l'inflazione a marzo cala al 3,2%

Verità e Affari ECONOMIA

Frena, seppur meno del previsto, l’inflazione nel Regno Unito nel mese di marzo. Secondo il report mensile dell’Office for National Statistics (ONS), i prezzi al consumo segnano un +0,6% su base mensile, in linea con il mese precedente. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 3,2%, (+3,1% il consensus), dopo aver riportato una espansione del 3,4% a febbraio. Il dato core dell’inflazione, che esclude le componenti più volatili quali cibo e carburanti, ha registrato un aumento dello 0,6% su base mensile, come a febbraio. (Verità e Affari)

La notizia riportata su altri giornali

Giappone, esportazioni in crescita a marzo. Nel mese di marzo le esportazioni in Giappone sono salite del 7.3% su base annua, quarto mese consecutivo con il segno più ma anche peggior risultato dal dicembre dell’anno scorso. (Ekonomia.it)

L'IPC del Regno Unito (per marzo) è stato del 3,2% su base annua rispetto al 3,1% previsto e al 3,4% precedente (0,6% su base mensile rispetto allo 0,4% previsto). L'IPC core del Regno Unito (per marzo) è stato del 4,2% su base annua rispetto al 4,1% previsto. (XTB)

Giungono dati in linea con le attese dai prezzi alla produzione del Regno Unito nel mese di marzo. (LA STAMPA Finanza)

A marzo, l’indice dei prezzi al consumo del Regno Unito ha registrato una crescita dello 0,6% su base mensile, in linea con la rilevazione del mese precedente. Su base annua, l’inflazione rallenta dal 3,4% al 3,2%, meno rispetto alle attese degli analisti (3,1%). (Borse.it)

Stando a quanto ha detto il governatore della banca centrale inglese, il carovita nel Regno Unito scenderà vicino all'obiettivo del 2% il prossimo mese. Riportando quanto affermato recentemente dalla presidente della Banca centrale europea (Bce) Christine Lagarde, Bailey ha osservato che «le dinamiche inflazionistiche in Europa sono abbastanza differenti da quelle americane. (Corriere del Ticino)

Il timore è che il carovita in Uk stia seguendo la stessa tendenza di quello Usa portando le banche centrali a prendere in considerazione un rinvio dei primi tagli dei tassi Il dato sottostante si è attestato al 4,2% in calo dal 4,5% di febbraio. (Milano Finanza)