Moda artigiana veneta, situazione critica

La Cronaca di Verona ECONOMIA

Il 2024 si conferma un anno in salita per il settore della moda artigiana in Veneto. A dirlo sono i dati di un’indagine condotta dal Centro Studi CNA a livello nazionale, a cui hanno preso parte moltissime imprese della filiera dal territorio vicentino e veronese. Per l’esercizio in corso il 50,2% delle imprese locali stima una contrazione del fatturato e tra queste una su cinque indica addirittura una forte riduzione dei ricavi, superiore al 20%. (La Cronaca di Verona)

Se ne è parlato anche su altri giornali

I dati provenienti da molti distretti produttivi dei settori sotto l’ombrello di Confindustria Moda (filiera della pelle, produttori di borse, scarpe, pelle e pellicce) parlano di un +194% di ricorso alla cassa integrazione nel febbraio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023. (fashionmagazine.it)

Lo ha dichiarato Annarita Pilotti, presidente di Confindustria Moda, in occasione degli incontri voluti dal Tavolo Moda indetto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy come momento di confronto sulle tematiche più calde che riguardano il settore. (Pambianconews)

Filiera che riunisce 11.500 aziende e 150mila lavoratori, per circa 33 miliardi di euro di ricavi, e ha aumentato vistosamente il ricorso agli ammortizzatori sociali: la cassa integrazione a febbraio 2024 ha fatto segnare un +189% rispetto allo stesso mese del 2023. (Il Sole 24 ORE)

Annarita Pilotti (courtesy Confindustria moda) (Milano Finanza)

Per il 2024 il 50,2% delle imprese intervistate stima una contrazione del fatturato. E tra queste una su cinque indica addirittura una forte riduzione dei ricavi, superiore al 20%. Un deciso peggioramento, dunque, rispetto ai bilanci del 2023, che evidenziano un calo dei ricavi per il 39,3% delle imprese mentre il 39,1% ha registrato una crescita. (Corriere dell'Economia)

"La nostra posizione è chiara: per le imprese del comparto moda e accessorio il momento è difficile e bisogna fare quadrato per trovare soluzioni di supporto che vedano lavorare insieme il governo e le associazioni datoriali". (FashionNetwork.com IT)