Coronavirus, ore decisive per Johnson&Johnson, ma i vaccini “stile Astrazeneca” potrebbero sparire entro un anno

Genova24.it ECONOMIA

Se le indiscrezioni venissero confermate, ci troveremmo dunque con due vaccini disponibili per la fascia di età 60-79 anni e altri due, il Pfizer e il Moderna, per over 80, ultravulnerabili e under 60.

Una storia, dunque, che non ha avuto un lieto inizio in Italia, dove già il dibatto pubblico è molto acceso sul caso AstraZeneca, di cui il Johnson & Johnson è “figlio”.

La differenza sostanziale tra i due farmaci, però, è nella somministrazione: se AstraZeneca necessita di due iniezioni (a distanza di massimo 12 settimane) per essere efficace, Johnson & Johnson, invece è un vaccino monodose. (Genova24.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Abbiamo fiducia negli scienziati russi, ma non dobbiamo fare nulla di particolare, né di più breve o di più lungo: quando arriverà risposta di Ema inizieremo a produrre il loro vaccino”. Abbiamo ora 4 vaccini che funzionano e ne stiamo per avere 5 ma dipendiamo da Ema e se vogliamo lavorare con i farmaci in Europa dobbiamo lavorare con Ema. (LaPresse)

"Nei prossimi giorni comunicheremo i vincitori del bando Aifa sui monoclonali - dice Magrini -. Sul vaccino Johnson & Johnson, in Italia la speranza dell'Aifa è che il via libera da parte dell'Ema arrivi "già domani sera". (Adnkronos)

Così come avvenuto con AstraZeneca, infatti, si pensa che domani Ema darà il via libera anche a Johnson & Johnson con la raccomandazione di utilizzarlo solo nella fascia di età degli over 60. La differenza sostanziale tra i due farmaci, però, è nella somministrazione: se AstraZeneca necessita di due iniezioni (a distanza di massimo 12 settimane) per essere efficace, Johnson & Johnson, invece è un vaccino monodose. (IVG.it)

Si sblocca il vaccino di J&J nella Ue, insieme alle 184mila dosi stoccate nell'hub della Difesa a Pratica di Mare. È simile ad Astrazeneca (piattaforma del vettore adenovirale) e le trombosi colpiscono soprattutto donne giovani. (ilGiornale.it)

Ieri il commissario per il mercato interno europeo Thierry Breton ha annunciato che arriveranno in Italia 54 milioni di dosi entro luglio: «sei milioni in più del previsto». Ieri intorno alle 17 è stata superata la quota di 15 milioni di dosi somministrate ovvero con l'87,2 per cento delle dosi consegnate alle Regioni. (il Giornale)