Confindustria: la stretta della Bce mette a rischio la corsa dell'export

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ilmessaggero.it ECONOMIA

Il made in Italy regge bene l'urto della crisi soprattutto grazie agli affari realizzati fuori dal continente europeo. Ma l'aggravarsi dell'inflazione, spinta dal caro energia, e la prospettiva di un nuovo rialzo dei tassi d'interesse rischia di inceppare questa tendenza. In attesa di vedere gli sviluppi futuri dei dati sul commercio, però, il rapporto Congiuntura Flash di novembre di Confindustria sottolinea l'aumento dell'export a settembre, tornato a crescere grazie alle vendite extra-Ue (che cedono però in ottobre). (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri media

Gli ingredienti per un crollo di fine anno ci sono tutti e riguardano la nostra nazione e il più ampio contesto europeo: il caro-energia persiste e i prezzi del gas a novembre stanno risalendo; l'inflazione è da record e si è espansa sui beni di largo consumo, con un carrello della spesa in Italia che ha raggiunto prezzi eccezionali; i tassi di interesse della Bce sono in costante aumento; le imprese rischiano per carenza di liquidità e per debiti sempre più onerosi. (Money.it)

L'industria italiana ha retto grazie al calo dei prezzi del gas e alle misure di sostegno, ma nel quarto trimestre, con i prezzi del metano tornati a salire, si rischia un calo: gli indicatori qualitativi sono nel complesso negativi". (La Sicilia)

Nonostante un terzo trimestre di resistenza, nella parte finale dell'anno l'economia italiana potrebbe risentire dei costi e dell'inflazione. (Quotidiano di Sicilia)

Lo scrive il Centro studi Confindustria nella nota 'Congiuntura Flash', che oltre a rilevare il peggioramento del quadro internazionale si sofferma sulla tendenza al rialzo dei prezzi del gas dopo la correzione di ottobre, che rischia di innescare "una caduta marcata nei prossimi mesi". (Tiscali Notizie)

Per questo motivo è necessario riproporre un meccanismo di moratorie che consenta di allungare la durata dei prestiti, facilitando la sopravvivenza delle aziende in un contesto macroeconomico molto difficile. (ilGiornale.it)

, +0,5% in estate). Il turismo in espansione è stato il principale driver. L’industria ha continuato a reggere in termini di produzione, a fronte di costi altissimi, con ampia eterogeneità tra settori, ma la situazione tesa sui margini non giova agli investimenti. (Agenzia askanews)