La Ferrari apre il mondiale in Australia: Leclerc incredibilmente vicino a Vestappen. Tutte le classifiche dopo il successo di Melbourne

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Qualcuno lo aveva detto all’inizio del primo weekend in Bahrain ma non era stato preso troppo in considerazione: ”quest’anno la Ferrari può giocarsi il mondiale”. Abituati ormai al dominio a senso unico di Max Verstappen e della Red Bull era difficile crederci o addirittura pensarci, ma dopo il Gran Premio d’Australia la scuderia di Maranello è davvero vicina alla prima posizione in campionato (MOW)

Su altri giornali

Dalla capacità di analisi e, più in generale, dai modi, dall’eleganza, tratto che sovente dell’intelligenza è indice. "Sono molto intelligenti". (La Gazzetta dello Sport)

Come una rondine non fa primavera, una sola vittoria non basta a cancellare il dominio Red Bull e riaprire di colpo la lotta per il titolo. Il degrado ad esempio, a volte talmente eccessivo da impedire ai piloti di lottare, è adesso uno degli aspetti in cui la rossa eccelle. (La Gazzetta dello Sport)

Sedimentato l’entusiasmo, la domanda è solamente una: in Australia ha avuto inizio una nuova alba rossa o è stato solo un bagliore notturno in una stagione destinata a ripetere il copione già visto nei due anni precedenti? Le prime due gare avevano spaventato tutti. (Il Fatto Quotidiano)

Carlos Sainz lascerà la Ferrari a fine 2024, ma nel frattempo si sta togliendo grandi soddisfazioni, come la vittoria in Australia. Poi il capolavoro di Singapore 2023, rompendo il dominio Red Bull. (La Gazzetta dello Sport)

Un’occasione che la Ferrari ha saputo cogliere, portando sui gradini più alto del podio entrambi i piloti, in una doppietta storica. Un evento raro di questi tempi considerando il livello di affidabilità raggiunto da queste vetture, soprattutto dalla Red Bull (YawClub)

I primi tre appuntamenti sono alle spalle e dopo due doppiette consecutive, in Bahrain e a Jeddah, in Australia la Red Bull ha patito una sonora sconfitta. La RB20 non è stata al suo meglio a causa delle particolari caratteristiche dell’Albert Park che, al contrario, hanno esaltato McLaren e soprattutto Ferrari. (Formu1a.uno)