Covid-19, l'Ema illustra le conclusioni sul vaccino Johnson&Johnson

Rai News ECONOMIA

Il Prac ha anche concluso che questi eventi vanno elencati come effetti collaterali molto rari del vaccino.

Con una nota, l'Agenzia ha anticipato quanto segue: riconosce "possibili" legami di causa-effetto tra il vaccino e gli eventi "molto rari" di trombosi cerebrale che si sono verificati negli Usa.

Conferenza stampa Covid-19, l'Ema illustra le conclusioni sul vaccino Johnson&Johnson. Il direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco, Emer Cooke. (Rai News)

Su altre testate

I casi esaminati erano molto simili ai casi verificatisi con il vaccino Covid-19 sviluppato da AstraZeneca, Vaxzevria" La combinazione segnalata di coaguli di sangue e piastrine basse è molto rara ei benefici complessivi del vaccino Covid-19 Janssen nella prevenzione del Covid-19 superano i rischi degli effetti collaterali. (Quotidiano Sanità)

“Abbiamo questa notizia freschissima su Johnson & Johnson, questo accelererà ancora di più il percorso: è l’ennesima buona notizia”. Lo ha detto a Sky TG24 Economia Thierry Breton commentando le valutazioni dell'Ema sul vaccino di J&J. (Adnkronos)

Questo è il parere consegnato ieri sera dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Ema), sulla base del quale il ministero della salute ha emanato le nuove indicazioni per il prosieguo della campagna vaccinale. (Il Manifesto)

Il chiarimento è arrivato al termine della revisione sul siero, dopo rarissimi casi di trombosi cerebrale negli Stati Uniti. È quanto si legge in una nota dell'Agenzia Ue nella quale si precisa, però, che non verrà posta alcuna limitazione d'uso. (L'Unione Sarda.it)

Tutti gli eventi rari di trombosi cerebrale “si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni entro tre settimane dalla vaccinazione” con il siero di Johnson & Johnson, “la maggioranza nelle donne. (L'HuffPost)

L’Agenzia europea del farmaco, Ema, riconosce «possibili» legami di causa-effetto tra il vaccino di Johnson & Johnson e gli eventi «molto rari» di trombosi cerebrale che si sono verificati negli Usa. «I casi esaminati erano molto simili a quelli verificatisi con il vaccino Vaxzevria, sviluppato da AstraZeneca», precisano gli esperti (Giornale di Sicilia)