Coronavirus, più di 700mila morti nel mondo: chiude la Virgin Atlantic

Inews24 ECONOMIA

Continua l’emergenza Coronavirus nel mondo, con oltre 700mila decessi causati dalla pandemia.

Ma nonostante l’emergenza ancora in atto, Donald Trump continua a seguire la sua linea affermando che non ha alcuna intenzione di chiudere il paese.

Infatti sono diverse le multinazionali che hanno chiuso store in tutto il mondo o che addirittura sono andate in fallimento.

Non si arresta l’emergenza Coronavirus nel mondo. (Inews24)

Se ne è parlato anche su altri giornali

a compagnia aerea Virgin Atlantic, con sede nel Regno Unito, ha presentato una istanza di bancarotta in Usa a causa della pandemia, chiedendo la protezione dell'articolo 15. La compagnia ha riferito che il piano di ricapitalizzazione sarà sviluppato in 18 mesi e ha il sostegno degli azionisti, di nuovi investitori e dei creditori esistenti. (Ticinonline)

Virgin si appella al Chapter 15. Virgin Atlantic è la seconda compagnia aerea a marchio Virgin a lottare per la sopravvivenza quest’anno: ad aprile, Virgin Australia è entrata in amministrazione volontaria, diventando la prima grande vittima economica australiana della pandemia. (QuiFinanza)

La Virgin Atlantic ha presentato una domanda di protezione per il capitolo 15 nel distretto meridionale di New York. Virgin Atlantic, che opera principalmente nel Regno Unito, ha uffici amministrativi ad Atlanta, in Georgia e un team a New York. (HDblog)

ANSA. Riproduzione riservata La società aveva ricevuto il mese scorso 1,5 miliardi di dollari di aiuti per mantenere la solvibilità, giusto pochi giorni prima dei termini per riprendere i voli. (Giornale di Sicilia)

L’istanza presentata negli Usa è arrivata dopo aver ricevuto 1,5 miliardi di dollari di aiuti. La Virgin Atlantic ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti a causa dei debiti accumulati per la pandemia di coronavirus. (AutoMotoriNews)

La richiesta di bancarotta presentata da Virgin Atlantic ha evidenziato ancora una volta l’impatto devastante del coronavirus: la compagnia aerea britannica non ha retto l’onda d’urto. Il tutto dopo le richieste effettuate ai governi del Regno Unito e dell’Australia (sedi delle due più importanti aziende del Virgin Group’s airline). (Money.it)