Milano, arrestato l'architetto del Comune: prestava la faccia al boss

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Alessandro dell'Orto 28 marzo 2024 È stempiato, con i capelli corti ma non rasati, ha il mento appuntito, gli occhi verdi e il naso pronunciato. A Limbiate, in provincia di Monza (e nella realtà), è Massimo Gentile, 51 anni, architetto (ma sospeso dall’ordine per questioni disciplinari); a Campobello di Mazara, invece, fino a un anno fa era un 62enne appassionato di auto e moto. Due identità per una sola persona: quella vera al Nord, quella finta che serviva come copertura a Matteo Messina Denaro in provincia di Trapani (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altre testate

Gentile è accusato di aver prestato l’identità al boss per comprare un’auto, una moto e per altre operazioni, come emerso da alcuni pizzini. (IL GIORNO)

– Si è avvalso della facoltà di non rispondere all'interrogatorio di garanzia Massimo Gentile, l'architetto arrestato due giorni fa perché ritenuto fiancheggiatore del boss mafioso Matteo Messina Denaro (IL GIORNO)

«Il quadro di connivenze in favore del latitante, fuori e dentro le strutture sanitarie – scrive il pool coordinato dal procuratore Maurizio de Lucia – sta assumendo dimensioni allarmanti e imporrà a quest’ufficio ulteriori … (La Repubblica)

Le nuove indagini hanno portato ieri a tre arresti, tra cui quello del tecnico radiologo dell’ospedale di Mazara del Vallo Cosimo Leone, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. E’ stato reso noto il nome dell’oncologo trapanese Filippo Zerilli nell’inchiesta sulla rete che ha protetto Matteo Messina Denaro (StrettoWeb)

A Uboldo donna aggredita da un cane, resta sotto choc Cambia un senso unico a Garbagnate, code e disagi a Cesate e Caronno Pertusella (Il Notiziario)

"Imbarazzo? No. Così l'avvocato Antonio Ingroia risponde all'ANSA alla domanda se non prova qualche imbarazzo, come ex magistrato che in passato è stato in prima linea nella lotta alla mafia a Palermo, a difendere Massimo Gentile, l'architetto arrestato con l'accusa di associazione mafiosa per aver prestato l'identità al boss Matteo Messina Denaro (Il Messaggero Veneto)