Autostrade, Benetton diluiti in due mosse: Cdp entra in forze, poi public company e ritorno in Borsa

la Repubblica INTERNO

L'ingresso di Cdp e la cessione di quote a nuovi soci. - Un ritorno al passato, per Autostrade per l'Italia (Aspi).

E non è da escludere che possa poi arrivare una uscita definitiva.

Interverranno poi altri soci graditi a Cdp (si è parlato di Poste Vita, ma anche del fondo Macquarie) per l'acquisto diretto di quote Aspi da parte di Atlantia.

L'idea è che riportare la rete di 3 mila chilometri di strade a scorrimento veloce direttamente sul mercato - fuori dal controllo di Atlantia - possa agevolare la riduzione della presenza dei Benetton. (la Repubblica)

Su altri media

Il commissariamento. Da ultimo, circola l'ipotesi di un commissariamento di Autostrade, una sorta di soluzione ponte per arrivare alla revoca della concessione. A tale proposito, circolano varie opzioni che ipotizzano una discesa al 30% o addirittura al 15%. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

In attesa della decisione finale sulla revoca della Concessione ad Autostrade. Più lineare, da questo punto di vista, la strada della revoca che potrebbe essere decisa con un ’semplice’ Dpcm. (QUOTIDIANO.NET)

Questa notte o forse meglio, questa mattina all’alba, sembra si sia raggiunto un accordo sul “nodo” Autostrade tra il Governo e la famiglia Benetton. Tutto nasce da un comunicato del Governo di stamattina che potete leggere e spiega le caratteristiche di tale accordo. (Finanza.com)

Il governo ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Aspi per la gestione delle autostrade italiane. La Francia. Al contrario, in Francia la rete autostradale è stata interamente costruita da società private. (Fanpage.it)

Ecco cosa accade se il Governo revoca la concessione autostradale ad Aspi. Ecco cosa accade se il Governo revoca la concessione autostradale. Ma oltre al problema legale ed economico, non indifferente, ci sarebbe anche un problema pratico di gestione dei 3mila km di tratti autostradali. (Proiezioni di Borsa)

Il titolo, che segna un rialzo teorico del 18,87%, non viene scambiato e resta in asta di pre-apertura. (La Stampa)