Vaccino Covid, accordo Invitalia-Reithera: 81 milioni per sviluppo e produzione di 100 milioni di dosi

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Se le procedure e i test di sicurezza ed efficacia sul vaccino italiano Reithera andranno a buon fine, la fase 2 e la fase 3 dovrebbero concludersi a giugno.

Con i ritardi annunciati nelle consegne di dosi – sia da parte di Pfizer sia di Astrazeneca (in via di approvazione) – il programma di sviluppo del vaccino italiano registra finalmente un’accelerazione.

“Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-Covid. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il governo torna dunque ad investire in un settore ad alto tasso di innovazione come la ricerca farmaceutica. E non lo fa solo con un finanziamento,... (Il Manifesto)

Se i test di sicurezza e di efficacia sul vaccino italiano ReiThera andranno altrettanto bene, le fasi 2 e 3 dovrebbero concludersi a giugno. Gran parte dell'investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino. (Il Sole 24 ORE)

Parola dell'Asp di Agrigento la cui direzione prova a fugare ogni perplessità o preoccupazione da parte di chi ha ricevuto le prime dosi. Garantiti i richiami delle prime dosi di vaccino anti-Covid già inoculate. (AgrigentoNotizie)

E lo Stato entra con capitale pubblico "Sarà possibile somministrare alcuni milioni di dosi del vaccino italiano, ma non prima di settembre", ha dichiarato durante un'intervista Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) mentre lo Stato italiano entra con capitale pubblico in ReiThera. (Rai News)

Mentre per l’unica categoria davvero a rischio Covid – gli anziani – il vaccino è ancora un miraggio. Si, ma allora perché abbiamo già regalato, 80 milioni di euro alla GAVI (la Fondazione per i vaccini presieduta da Bill Gates)? (L'AntiDiplomatico)

Dunque, se non ci saranno smentite, Pfizer potrebbe anche consegnare tutto il lotto l’ultimo giorno del trimestre, e avrebbe perfettamente rispettato gli accordi presi. Infine, va ribadito che i contratti siglati per i vaccini sono con l’Unione europea e non con l’Italia, dunque ci sarebbe anche questo ulteriore passaggio da tenere in contro. (Wired.it)