Ssn in crisi, 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a visite nel 2023. Liste attesa e motivi economici le cause. Il Rapporto Bes

Doctor33 INTERNO

Nel 2023 sono circa 4,5 milioni i cittadini che hanno dovuto rinunciare a visite mediche o accertamenti diagnostici per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso, il 7,6% della popolazione: in aumento rispetto al 7% del 2022 e al 6,3% del 2019, probabilmente per recupero delle prestazioni sanitarie differite per il Covid-19 e difficoltà a riorganizzare efficacemente l'assistenza sanitaria. (Doctor33 )

La notizia riportata su altre testate

“La manifestazione nazionale indetta a Roma il 20 Aprile dalla CGIL, unitamente alla UIL, vedrà tra le tematiche trattate la “sanità pubblica”. Un comparto sempre più in affanno, a scapito dei cittadini. (Livesicilia.it)

Uno tsunami sanitario che travolge anche le Marche, finite sul podio delle regioni peggiori d’Italia in questo fenomeno: ci guadagniamo la poco onorevole medaglia di bronzo, arrivando terzi dopo Sardegna e Lazio. (corriereadriatico.it)

Hanno rinunciato a visite e accertamenti sanitari per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso. (RIFday)

Rinuncia alle cure, in Toscana grande sforzo organizzativo per contenere il fenomeno

L’assessore alla salute, Kristian Gianfreda, porta alla luce una questione non certo nuova, approfitta però del sempre più probabile appuntamento con le “urne regionali” per chiedere al centro sinistra una “cosina” semplice: prima del balletto dedicato ai candidati, affrontiamo questi problemi nel confronto con la popolazione. (Corriere Romagna)

Il quadro emerge dal capitolo dedicato alla sanità all’interno del rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) relativo all’anno 2023, diffuso pochi giorni fa dall’Istat. (Cuneodice.it)

Leggendo il numero più in dettaglio, si ricava che è raddoppiato il numero di chi ha rinunciato alle visite per problemi di lista di attesa (da 2,8% nel 2019 a 4,5% nel 2023); stabile la rinuncia per motivi economici (da 4,3% nel 2019 a 4,2% nel 2023), ma comunque in aumento rispetto al 2022: +1,3 punti percentuali in un solo anno. (RIFday)