Stop a deroghe concessioni spiagge dal Consiglio di Stato

La Gazzetta del Mezzogiorno INTERNO

Stop a deroghe concessioni spiagge dal Consiglio di Stato Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020) (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altri giornali

Decidendo sul ricorso di un gestore di lidi di Rapallo - sentenza 3940/2024 - la Settima sezione di Palazzo Spada mantiene la direzione tracciata dalla ormai celebre Adunanza Plenaria... Il Consiglio di Stato ribadisce la linea della fermezza - o meglio, della coerenza con se stesso - sulla sensibilissima materia degli arenili, scatenando le inevitabili reazioni del mondo politico e della categoria. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

TERMOLI. Primo maggio con un meteo bizzoso, ma all'orizzonte del comparto balneare si addensano altre nubi, dopo che ha visto una doppia pronuncia del Consiglio di Stato. Sentenze e pronunce, «Sconcertante il polverone sollevano a danno dei balneari» (Termoli Online)

Se si riflettesse senza pregiudizi sul meccanismo del bando previsto all’art 12 della Direttiva Bolkestein si coglierebbe che tale procedura è radicalmente discriminatoria: la gara non si gioca su un level playing field, ossia su un terreno equo, ma su un piano inclinato e ostile ai “i piccoli”, siano gestori di stabilimenti balneari o operatori dei banchi nei mercati rionali o tassisti. (L'HuffPost)

Ha confermato la scadenza delle concessioni per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni comunali a disapplicare eventuali deroghe concesse al 31 dicembre del 2024. (IL TELEGRAFO Livorno)

Con una sentenza per molti scontata, il Consiglio di Stato ha detto no alla società che ha in concessione i Bagni San Michele a Rapallo. Dal tribunale amministrativo romano è giunto un no ad una proroga della concessione che la giovane società concessionaria aveva chiesto. (LevanteNews.it)

E, questa volta, a chiedere lo stop a deroghe e rinvii rispetto alla direttiva Bolkstein sulle liberalizzazioni non è Bruxelles ma Roma, con una sentenza del Consiglio di Stato, l’organismo presieduto da Luigi Maruotti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)