Ombre cinesi sulla crescita, Pechino rallenta nell'ultimo trimestre

La Repubblica ECONOMIA

na crescita dell’8,1% (in linea con le stime della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale) e ben al di sopra del prudente 6% annunciato lo scorso marzo dal governo per il 2021: il dato migliore dal 2011.

Una crescita segnata, però, da un rallentamento al 4% nell’ultimo trimestre (rispetto al 4,9% del precedente) dove a pesare sono stati soprattutto i nuovi focolai di Covid scoppiati nel Paese e la crisi del settore immobiliare

(La Repubblica)

Su altri giornali

Lo riferisce l’Ufficio nazionale di Statistica, secondo cui l’aumento su base congiunturale è dell’1,6%, meglio dello 0,2% dei tre mesi precedenti e dell’1,1% atteso alla vigilia: malgrado la crescita annuale sia migliore delle stime, “l’economia cinese ha di fronte una triplice pressione, tra cui la contrazione della domanda, lo shock dell’offerta e le aspettative più deboli”, ha messo in guardia l’Ufficio (Icona News)

Tale equiparazione con il concetto di “azzeramento” non è affatto preciso. È forse questo il cosiddetto fardello dell’azzeramento dei contagi Covid, come affermato dai media occidentali? (Radio Cina Internazionale)

Yue Su, economista cinese presso l'Economist Inteligence Unit ha affermato che il più grande rischio al ribasso per il 2022 è derivante dal crollo dei consumi, per effetto dei blocchi e delle preoccupazioni su Omicron. (Investire.biz)

L’economia, gi colpita dalla crisi del debito immobiliare causata dal caso Evergrande con il suo effetto domino, nel quarto trimestre del 2021 ha rallentato, segnando un +4% rispetto al +4,9% del terzo trimestre. (GameGurus)

La crescita è stata del 9,6% nel 2021 rispetto all'anno precedente e del 6,1% nella media degli ultimi due anni. La crescita è stata del 9,6% nel 2021 rispetto all'anno precedente e del 6,1% nella media degli ultimi due anni (Notizie - MSN Italia)

Quando i bambini migranti finiscono i nove anni di istruzione obbligatoria, affrontano l’incertezza sugli studi successivi. Nel 2020, solo 256.000 figli di migranti si sono iscritti al gaokao, rappresentando solo il 2,39% di tutti i candidati all’esame di quell’anno (China-Files)