Sul Wti ancora tempo di short

Milano Finanza ECONOMIA

A dispetto dei tagli alla produzione appena deciso dall'Opec+, per il petrolio è ancora tempo di short. Anzi, i trader più audaci hanno approfittato del rimbalzo delle quotazioni dopo l'annuncio per vendere a miglior prezzo. D'altronde, tolto il clamore mediatico sull'estensione temporale dei tagli della produzione fino al 2024, l'annuncio dell'Opec+ è ben poca cosa per riuscire a portare i prezzi al di sopra degli 80 dollari al barile. (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altri media

Sono le prime immediate conseguenze dell’estensione al 2024 dei tagli alla produzione petrolifera, una misura decisa nel vertice di Vienna, dove si sono incontrati i Paesi membri dell’organizzazione che riunisce i maggiori esportatori al mondo di idrocarburi. (L'HuffPost)

Cosa c’è dietro questa mossa? L’Arabia Saudita ha recentemente annunciato la riduzione della produzione di petrolio di un milione di barili al giorno a partire dal prossimo mese. Questo segue due tagli fatti precedentemente dall’Opec+, che vanno a ridimensionare ulteriormente i livelli di produzione che si prevedevano. (Moneyfarm)

Ancora una volta il petrolio fallisce l’opportunità rialzista: i 50 $ diventano sempre più realistici. Una chiusura giornaliera sotto questo livello potrebbe fare definitivamente partire l’ultimo allungo ribassista verso area 50 $. (Proiezioni di Borsa)

E l’economia nazionale ha registrato un boom dell’8,7%, superando per la prima volta nella sua storia la soglia dei 1.000 miliardi di dollari. Il prezzo medio del Brent ha sfiorato i 100 dollari al barile con punte superiori ai 120 dollari dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. (InvestireOggi.it)

Generalmente, i paesi dell’OPEC hanno una buona idea di ciò che deve essere concordato prima delle riunioni, rendendo queste riunioni in qualche modo una pura formalità. La riunione dell’OPEC di domenica 4 giugno è stata tutt’altro che normale. (FX Empire Italy)

Il caso della Russia che non rispetta gli impegni Pesano la domanda debole in Usa ed Europa e la frenata cinese. (Corriere della Sera)