I tagli alla Sanità pubblica: "Troppe famiglie perdono le cure. Il governo deve intervenire"

QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– L’incremento della spesa sanitaria diretta delle famiglie (out of pocket), combinato con la rinuncia da parte di quasi due milioni d’italiani a visite ed accertamenti diagnostici per motivi economici e con la presenza di 2,1 milioni d’indigenti a rischio salute, "deve indurre il governo a prendere una decisione: rilanciare il Servizio sanitario nazionale, sempre più in affanno a causa di quindici anni di tagli indiscriminati, oppure passare chiaramente al modello statunitense nel quale le prestazioni per la salute sono in prevalenza coperte dai singoli o dalle polizze assicurative". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

, probabilmente per recupero delle prestazioni sanitarie differite per il Covid-19 e difficoltà a riorganizzare efficacemente l’assistenza sanitaria. Il dato emerge dall’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat, l’Istituto centrale di statistica. (RIFday)

CATANIA – L’intervento di Concetta Raia, componente della segretaria regionale del Sindacato Pensionati Italiani Cgil, in vista della manifestazione nazionale di domenica prossima 20 aprile. “La manifestazione nazionale indetta a Roma il 20 Aprile dalla CGIL, unitamente alla UIL, vedrà tra le tematiche trattate la “sanità pubblica”. (Livesicilia.it)

Il quadro emerge dal capitolo dedicato alla sanità all’interno del rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) relativo all’anno 2023, diffuso pochi giorni fa dall’Istat. (Cuneodice.it)

A scattare l’allarmante fotografia è l’Istat, che nel rapporto Bes presentato negli scorsi giorni, sottolinea come in Italia «circa 4,5 milioni di cittadini abbiano dovuto rinunciare a visite o accertamenti per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso». (corriereadriatico.it)

Liste di attesa infinite, visite specialistiche rimandate anche per mancanza di soldi, milioni di persone che rinunciano a esami e accertamenti medici. (Corriere Romagna)

Hanno rinunciato a visite e accertamenti sanitari per problemi economici, di lista di attesa o difficoltà di accesso. (RIFday)