Addio a Lee Kun-hee, l'uomo che rese Samsung un colosso planetario

la Repubblica ECONOMIA

Lo si deve soprattutto a lui se oggi Samsung è un colosso dal valore patrimoniale pari a 375 miliardi, con dozine di società affiliate non solo nell'elettronica ma anche nelle assicurazioni, nelle costruzioni, nei cantieri navali.

La multinazionale non ha diffuso dettagli sul suo decesso: "Con grande tristezza annunciamo la morte di Lee Kun-hee.

Aveva uno stile di vita solitario, tanto da essere soprannominato "il re eremita", ed era già sopravvissuto a un attacco cardiaco nel 2014.

"Il presidente Lee è stato un vero visionario, che ha fatto evolvere Samsung da azienda locale a leader mondiale dell'innovazione e dell'industria. (la Repubblica)

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L'annuncio è stato dato dalla società con una nota: "È stato un vero visionario, che ha trasformato Samsung da azienda locale in player innovatore e potenza industriale mondiale. In una nota, la società coreana ha dato notizia della scomparsa di Lee Kun-hee ricordandolo come "un vero visionario che ha trasformato Samsung da azienda locale in player innovatore e potenza industriale mondiale. (Sky Tg24 )

È morto Kun-Hee Lee, il presidente che ha cambiato Samsung L’azienda non ha specificato la causa della morte, ma le sue condizioni di salute erano precarie da quando, nel 2014, era stato colpito da un attacco di cuore. (ictBusiness)

L’uomo d’affari ha ricoperto la carica di presidente del gruppo Samsung dal 1987 al 2008 e dal 2010 al 2020. All’età di 78 anni è morto a Seul Lee Kun-hee. (Il Fatto Quotidiano)

Lo riferisce una nota della prima conglomerata industriale della Corea del Sud, in cui si ricorda che Lee, autore della trasformazione di Samsung un un colosso mondiale leader soprattutto nell’elettronica e nei microprocessori, aveva 78 anni. (La Rampa)

Anche lo 'chaboel', come è chiamato il conglomerato industriale, è stato spesso additato come un modello economico che non lascia spazio alle tutele sindacali e con una 'corporate governance' verticistica e poco trasparente. (Rai News)

Era l’industriale più ricco e potente della Corea del Sud, con un patrimonio personale stimato in 18 miliardi di euro, e ha trasformato un gruppo partito con la produzione dei ‘noodles’, gli spaghetti asiatici, nel primo produttore mondiale di smartphone e chip di memoria. (Calabria News)