Biennale, padiglione Israele chiuso «fino a libertà ostaggi e cessate il fuoco»

«L'artista e i curatori del padiglione di Israele apriranno l'esibizione quando sarà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi". Così il cartello affisso all'ingresso (Avvenire)

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Il padiglione di Israele alla Biennale di Venezia, che doveva aprire oggi, resterà chiuso fino a quando non sarà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas. (Open)

In un’intervista concessa al New York Times, Patir ha spiegato che la decisione l’hanno presa lei, i due curatori del padiglione Tamar Margalit e Mira Lapidot, senza informare il governo israeliano. (Rivista Studio)

Alla Biennale di Venezia, il Padiglione di Israele rimarrà chiuso fino alla liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas dal 7 ottobre. Lo hanno annunciato artisti e curatori. Categorie: di Redazione , scritto il 16/04/2024Categorie: Attualità (Finestre sull'Arte)

Il padiglione di Israele alla 60^ Biennale di Venezia, che doveva aprire oggi, resterà chiuso "sino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi" nelle mani di Hamas. La decisione del curatore e dell'artista, Ruth Patir, non è quella di cancellare l'esibizione, "ma è una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento". (L'HuffPost)

“L’artista e i curatori del padiglione di Israele apriranno la mostra quando sarà raggiunto l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi“. Recita così il messaggio scritto su un foglio bianco e affisso alla porta del padiglione di Israele alla Biennale di Venezia. (LAPRESSE)

O meglio, non aprirà " sino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi ". Alla Biennale di Venezia, il padiglione di Israele non aprirà per decisione dell'artista Ruth Patir. (ilGiornale.it)