Petrolio termometro del conflitto: ecco dove andranno i prezzi

QuiFinanza ECONOMIA

Il petrolio resta vicino ai massimi degli ultimi cinque mesi e mezzo, pur con qualche limatura rispetto ai picchi del weekend, quando il greggio si era impennato per effetto dell'attacco con droni dell'Iran a Israele, in seguito all'attentato all'ambasciata a Damasco. Il rischio geopolitico ha portato in alto le quotazioni del greggio, che hanno raggiunto massimi di 92 dollari al barile, per poi ritacciare sui degnali di de-escalation e dopo che il G7 ha fortemente condannato qualsiasi tentativo di alimentare il conflitto. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altri giornali

L’agenzia di rating prevede cioè che la guerra tra Israele e Hamas continuerà nel 2024 e che Gaza ne rimarrà l'epicentro, con una continua pressione su Israele (AA-/Negativo/A-1+) da parte dell'Iran (senza rating) e dei suoi proxy". (LA STAMPA Finanza)

Anche se in mattinata si è registrato un lieve calo, il valore del petrolio sta salendo da metà dicembre ed è più alto del 7% rispetto a un anno fa. Diversi i fronti internazionali che influiscono: dagli attacchi Houthi fino alla risposta delle missioni occidentali ascolta articolo (Sky Tg24 )

Nella seduta di lunedì 15 aprile il petrolio (E-Mini Crude Oil future) è sceso verso la soglia psicologica degli 84 dollari prima di iniziare un veloce recupero intraday che ha spinto i prezzi a ridosso di quota 85,70$. (Milano Finanza)

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