Venezia, debutta il ticket d'accesso: 100mila arrivi, ma pagano solo in 8mila

Gazzetta del Sud INTERNO

A Venezia a metà mattinata sono arrivate 100mila persone, di queste 8mila hanno pagato il contributo di accesso . Il dato è stato reso noto dagli assessori al Bilancio e al Turismo, Michele Zuin e Simone Venturini. «Sta andando tutto bene - dice Zuin- almeno ci pare, nessuno ha protestato e quasi tutti erano informati». «Bisogna provare a cambiare - aggiunge Venturini - e per farlo bisogna correre dei rischi, passare per impopolari e perdere voti ma se non si prova nulla, se non si ha il coraggio di fare non si va da nessuna parte». (Gazzetta del Sud)

Ne parlano anche altre fonti

Nella quinta giornata del contributo di accesso a Venezia, si conferma la stabilità del numero di visitatori giornalieri paganti, ma si conferma anche un calo rispetto al weekend precedente. (tviweb)

Ancora un approfondimento della Rai sulle zone turistiche della Campania da Sorrento a Capri e ora alla Costa d’ Amalfi sulla tematica dell’overtourism e del contingentamento agli accessi. Prosegue il dibattito sull’ipotesi di numero chiuso, sul modello di Venezia, anche nelle principali località turistiche campane. (Positanonews)

In particolare, da alcuni anni a questa parte, non solo le Amministrazioni pubbliche, ma perfino quelle ecclesiali tendono a scaricare sulle singole persone – cittadini e fedeli – costi che non vogliono o che forse non sono in grado di sopportare. (L'Opinione delle Libertà)

E il primo di una sperimentazione – quella del contributo d’accesso – che ha preso il via dallo scorso giovedì, giornata dedicata alla festa della Liberazione e al patrono della città, San Marco. Numeri anche ieri piuttosto importanti, in termini di presenze registrate a Venezia dalla Smart Control Room, tra turisti giornalieri, gruppi e famiglie. (ilgazzettino.it)

Il numero chiuso nei principali centri turistici campani: Un dibattito in corso (Positanonews)

È naturale che il giornalismo si nutra di frasi fatte, piccoli slogan che da soli evocano un fenomeno (le baby gang, la casta, il generale Inverno) senza sprecare inchiostro né spazio. Però ora stiamo esagerando. (L'Unione Sarda.it)