Il corteo che unisce. Famiglie, adolescenti e nonni con i nipotini: "Ricordiamo chi siamo"

IL GIORNO INTERNO

Di Marianna Vazzana Il corteo unisce le generazioni. "Quest’anno molto di più". E lo notano tanti manifestanti guardandosi attorno in questo 25 Aprile, mentre in strada camminano gruppi di adolescenti con i cartelli in mano ma anche nonni con in braccio i nipotini e famiglie al completo. "Perché è importante esserci", dice Daniela, che spinge la carrozzina di suo figlio disabile svoltando in via Palestro "dato che corso Venezia è completamente invaso e non si cammina". (IL GIORNO)

La notizia riportata su altre testate

La destra esalta piccole tensioni, ma non riesce a rovinare la festa Il sindaco Sala e l’Anpi ringraziano dal palco di piazza Duomo il manifesto per aver contribuito al grande successo della giornata. (il manifesto)

L’appuntamento era per le 13 alla fermata della metropolitana Palestro. Come Carlo, operaio alla Montedison è partito all’alba con la moglie e che, stoicamente, hanno tenuto i margini esterni dello striscione per almeno quattro ore senza alcuna pausa. (il manifesto)

Quanto è grande il corteo di Milano se dopo due ore dalla partenza prevista nessuno riesce a muovere un passo, né avanti né indietro, gli appuntamenti saltano, i telefoni non prendono e tutti restano bloccati dove non avevano previsto, dentro spezzoni di altri, e così si conosco e si mischiano, poi quando finalmente si parte in piazza Duomo è già tutto finito ma va benissimo così? Grandissimo e allegro, il 25 aprile di Milano non può essere guardato negli occhi da chi ha deciso da tempo, e già lo annunciava ieri anticipando «tensioni», che l’antifascismo è moneta scaduta e «cessate il fuoco» lo sfogo di una minoranza estremista, eventualmente violenta. (il manifesto)

Un gruppetto di ragazzini, che probabilmente nulla o poco conosce del conflitto israelo-palestinese, figuriamoci della festa del 25 aprile. E che ha come punto di ritrovo la Loggia dei Mercanti, a due passi dal Duomo e dal McDonald's: è qui intorno che bazzicano e spesso trascorrono interi pomeriggi, tantissimi giovanissimi, tra loro molti immigrati di seconda e terza generazione. (ilGiornale.it)

Un fiume umano da 100 mila persone riempie oltre due chilometri di serpentone in nome dell’antifascismo e della Festa della Liberazione, in … (Il Fatto Quotidiano)

Ma per un … Nel corteo “laico”, quello di chi è venuto a sfilare «solo e semplicemente perché è il 25 Aprile» e non per alimentare polemiche, non c’è spazio per gli scontri. (La Repubblica)